Ieri in Sudafrica si è svolta una tornata elettorale molto importante per il rinnovo delle amministrazioni locali, che ha visto la partecipazione di 200 partiti politici e di oltre 61.000 candidati nei 278 comuni interessati.
Il voto, che in Sudafrica si svolge ogni cinque anni, si annuncia combattuto in molte delle più grandi località, visti gli scandali che hanno investito il presidente Jacob Zuma e la difficile situazione economica. In quest’occasione si misurerà anche la forza del partito di governo, l’African national congress (Anc).
Il presidente Zuma, in carica dal 2009, ha lanciato un appello agli elettori per la più imponente tornata amministrativa di sempre. Infatti, lo storico partito di Nelson Mandela potrebbe perdere per la prima volta l’ampio consenso guadagnato dalla fine dell’apartheid nel 1994, avendo ottenuto più del sessanta per cento dei voti in ogni elezione. E ora dovrà scontrarsi con l’Alleanza democratica (Da), principale formazione di opposizione, che potrebbe vincere in alcune città importanti.
In una dichiarazione, il presidente ha ricordato «che il voto è un diritto prezioso come la vittoria sull’apartheid. Il diritto di voto per tutti i sudafricani non è stata una conquista facile. Esortiamo tutti i 26 milioni di elettori registrati a esprimersi e a dare una direzione attraverso il voto. Tutti gli elettori iscritti devono celebrare la democrazia e la libertà». Zuma ha autorizzato l’impiego di più di duemila membri della Forza di difesa nazionale del Sud Africa per assistere la polizia sudafricana a mantenere la legge e l’ordine nella fase di preparazione e durante le elezioni, in tutte le nove province del Paese.