Un bilancio delle attività e dei risultati conseguiti dalle Forze di Polizia nell’azione di contrasto al traffico delle sostanze stupefacenti. Un quadro nel complesso rimasto invariato rispetto all’anno precedente, che rivela il ruolo predominante della ndrangheta calabrese leader a livello mondiale nella commercializzazione della cocaina, seguita dalla camorra e dalla criminalità organizzata pugliese. A queste organizzazioni si aggiungono le compagini criminali marocchine in grado di gestire il traffico di hashish proveniente dal Nord Africa attraverso le reti di distribuzione capillare attive su tutto il territorio italiano. L’esame del narcotraffico rileva una ulteriore evoluzione legata al traffico illecito di sostanze stupefacenti: insieme ai vettori marittimi, velivoli leggeri e ultraleggeri sfruttano piste di decollo clandestine realizzate al di là del Mar Adriatico, trasportando dall’Albania al nostro Paese grandi quantitativi di cannabis. Tra le azioni di contrasto delle Forze di Polizia, particolare rilevanza ha assunto quella contro i cyber trafficanti, un fenomeno criminale in espansione nel “territorio virtuale” rappresentato da Internet nella sua dimensione open e nell’area oscura (deep web). Per contrastare sempre più efficacemente la minaccia del crimine organizzato è quindi necessario potenziare le capacità investigative e di analisi per l’individuazione dei flussi finanziari che supportano il narcotraffico e i suoi sporchi profitti.
Queste enormi disponibilità di denaro vengono introdotte successivamente nei circuiti dell’economia legale o destinate ad alimentare il terrorismo internazionale e la corruzione. L’Italia, con la sua normativa all’avanguardia e le sue prassi innovative è tuttavia tra i Paesi più attrezzati a combattere il narcotraffico. Molti altri stati guardano alla nostra innovazione investigativa con grande interesse.