Nuovi bombardamenti aerei hanno interessato diversi quartieri della città, dove sono ormai ridotte al minimo le riserve di medicine e cibo per la popolazione assediata. Secondo l’Osservatorio siriano sui diritti umani (l’Ong con sede a Londra, vicina ai ribelli), l’ultimo bilancio è di almeno 130 morti, per la maggior parte civili. Molti i raid aerei compiuti dal regime di Damasco provocando grossi incendi. Tra le vittime anche 20 bambini e 9 donne, ha precisato il direttore dell’Osservatorio, Rami Abdel Rahman. Almeno 36 civili sono rimasti uccisi nelle aree rurali della provincia di Aleppo, i feriti sarebbero invece 400. Intanto il ministro degli esteri siriano, Walid al Muallem, ha dichiarato che potrebbe esserci una nuova tregua e che il governo è disposto a partecipare ad un esecutivo di unità nazionale, una condizione mai accettata fino ad oggi. L’Organizzazione mondiale della sanità ha chiesto che vengano organizzati con urgenza corridoi umanitari per portare via da Aleppo i malati e i feriti.