Facciamo alcuni esempi: spedire raccomandate o pacchi postali è più ardimentoso in Italia che in Bulgaria; avere internet a casa da noi sembra essere più complesso che in Grecia. Per non parlare dei mezzi pubblici italiani che vengono percepiti come una vera criticità, tanto da ricevere il più basso indice di apprezzamento tra i 27. La Commissione europea ne ha misurato la percezione attraverso il Quadro di valutazione 2016 dei mercati al consumo, documento che alla voce “Italia” mette in luce un sistema paese che accusa alcuni ritardi.
Dal 2008 l’Ue analizza le performance dei mercati per individuarne i punti di forza e di debolezza. “Rispetto alla media comunitaria le performance di tutti i componenti dell’indice di fiducia sono negativi – si legge nella relazione della Commissione”. La pagella della Commissione europea ci vede al quintultimo posto per percezione di efficienza dei mercati di consumo davanti a Polonia, Spagna, Bulgaria e Croazia. Tra il 2013 e il 2015 alcuni miglioramenti per il nostro Paese ci sono comunque stati, in particolare per i mercati dei beni nel loro complesso (si è infatti passati da 79 a 81 punti), come pure per quanto riguarda i mercati dei servizi (da 72,8 a 75,3). Miglioramenti che a quanto pare non sono ancora sufficienti a recuperare terreno e a colmare le difficoltà percepite dagli users.
“Il quadro di valutazione di quest’anno conferma che norme favorevoli ai consumatori, riforme del mercato e un’efficace applicazione delle norme a tutela dei consumatori fanno crescere la fiducia dei consumatori – ha dichiarato il commissario per la Giustizia, Vera Jourová”. “Dobbiamo mantenere questa tendenza incoraggiante, soprattutto nei mercati che presentano risultati al di sotto delle aspettative, quali i settori delle telecomunicazioni e dell’energia. E’ per questo motivo – ha concluso Jourová – che i consumatori sono al centro dei progetti prioritari della Commissione, come il mercato unico digitale e l’Unione dell’energia.”