Presentati nell’Aula magna dell’Istat i risultati della 2° edizione del Censimento permanente delle istituzioni non profit realizzato fra marzo e novembre 2022: le istituzioni attive sono 363.500 cresciute dell’8% in 7 anni; cala il numero di volontari, da 5.5 mln. a 4,7 nel 2021 e il 71% delle istituzioni si avvale del loro contributo
A fine 2020 le istituzioni non profit in Italia sono 363.499 con un incremento del +0,2% rispetto al 2019, più dell’8% rispetto alla rilevazione del 2015, con 870mila dipendenti (+10% rispetto al 2019). La novità riguarda il calo dei volontari attivi nelle organizzazioni, passati da 5,5 mln. del 2015 a 4,7 mln. nel 2021.
A 5 mesi dalla chiusura della rilevazione vengono diffusi i primi risultati su cui i ricercatori hanno lavorato offrendo una panoramica a partire da alcuni punti chiave: i dati sui volontari, le attività svolte dalle istituzioni non profit a favore delle categorie più fragili, le reti che le istituzioni strutturano sul territorio e il processo di digitalizzazione.
Per quanto riguarda la territorialità del settore, nonostante siano cresciute soprattutto al Sud, la presenza delle istituzioni non profit è concentrata per il 50% al nord, mentre il 22% è attivo al centro, il 18% al sud e il 10% nelle isole, inoltre si confermano più attive nel settore dello sport, con il 32% a seguire settori delle attività culturali e artistiche (15%), delle attività ricreative e di socializzazione (14%), dell’assistenza sociale e protezione civile (9,9%). La forma giuridica che raccoglie l’85% delle istituzioni (85%) resta l’associazione, seguono le istituzioni con altra forma giuridica (8%), le cooperative sociali (4%) dove opera il 53% dei dipendenti di tutto il non profit, e le fondazioni (2,3%).
Secondo l’Istat uno degli ambiti in cui la pandemia ha influito di più è il volontariato: nel 2021 il 72% delle istituzioni non profit poteva contare su 4, 661 mln. di volontari, di cui 57% uomini e 42% donne, un numero in calo del 15% rispetto al 2015. Le istituzioni che operano grazie al contributo dei volontari si concentrano nelle attività culturali e artistiche, sportive, ricreative e di socializzazione, che aggregano il 65% delle istituzioni con volontari e il 54% dei volontari. Rispetto agli ambiti in cui operano i volontari prevalgono i settori dell’ambiente (86%), delle attività ricreative e di socializzazione (85%), della filantropia e promozione del volontariato (84%), della cooperazione e solidarietà internazionale (83%) e dell’assistenza sociale e protezione civile (78%).
Nel 2021, 9 Inp su 10 (89%) hanno strutturato “relazioni significative” con i soggetti istituzionali (pubbliche o private), gruppi o imprese; rispetto agli stakeholder istituzionali, il 36% delle Inp nel 2021 ha intessuto relazioni con le regioni e gli enti pubblici locali, mentre con altri soggetti come scuole, università ed enti di ricerca hanno dialogato per il 15%. In ambito privato, le Inp hanno costruito reti con altri soggetti del settore (19,9%), enti religiosi (12,2%) e con imprese private (8%). Nel 2021, il 79% delle INP ha utilizzato almeno 1 tecnologia digitale, un dato positivo, ma la tecnologia utilizzata è spesso solo la connessione internet. Solo 3 Inp su 10 (35%) hanno utilizzato le piattaforme digitali, mentre il 28% si è avvalso di applicazioni mobile, il 9% ha acquistato servizi di cloud computing e il 2% delle Inp digitalizzate ha adottato 1 dispositivo relativo alla robotica, alla stampa 3D e alla blockchain; lo 0,9%, ha utilizzato tecnologie e/o strumenti per analisi di big data.
Fonte: ISTAT