“Un regolamento che trasforma i dati personali da oggetti di libero mercato a proiezione delle persone sulla dimensione digitale la cui tutela è un diritto fondamentale. Regole che si applicano non solo a cittadini, imprese e amministrazioni europee, ma anche a tutti coloro che fuori dal Vecchio Continente operano sui dati dei cittadini comunitari, perché nella società digitale proteggere i dati vuol dire proteggere le nostre persone, quindi è un cambiamento di paradigma forte che impegna tutti”. E’ il commento del Garante della privacy, Antonello Soro, che a Bologna ha incontrato i responsabili della protezione dati, una nuova figura nata proprio su indicazione del regolamento. “Il nuovo responsabile – ha spiegato Soro – è una figura professionale nuova, voluta esplicitamente dalla norma europea, che sarà l’interfaccia principale tra i padroni dei dati che siamo noi e le autorità di garanzia. I datori di lavoro dovranno scegliere un professionista competente che sia in grado di assicurare con grande indipendenza che i processi organizzativi interni siano adeguati a rispettare le nuove norme. Di conseguenza, cittadini, imprese e amministrazioni, europee dovranno organizzare le proprie attività mettendo al centro la tutela dei diritti rispetto al privilegio offerto in tutti questi anni ai processi economici. E quindi i dati considerati finora come un oggetto di libero mercato, come un prodotto sul quale costruire la ricchezza, verranno considerati ora come la proiezione delle persone sulla dimensione digitale. Con questo regolamento, in altre parole si pone al centro la persona, cioè il diritto delle persone, un diritto fondamentale”. Soro, tuttavia, ha sottolineato anche come “tutti i processi di cambiamento non si esauriscano in un giorno, ci sarà bisogno da parte di tutti di trovare un equilibrio, di mettere a punto i sistemi migliori – ha concluso – per onorare l’impegno che il legislatore europeo ha chiesto, ma credo che la preparazione di questi due anni sia servita”.