Il Canton Ticino dice sì ai limiti per i lavoratori frontalieri provocando l’ira dell’Italia, con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che paventa conseguenze nei rapporti tra l’Ue e la Svizzera senza il rispetto della libera circolazione.
Gli elettori del Cantone svizzero hanno approvato a larga maggioranza l’iniziativa popolare ‘Prima i nostri’ per frenare il flusso degli oltre 60mila frontalieri italiani che ogni giorno attraversano il confine per recarsi a lavorare in Ticino. Al termine di un’accesa campagna, all’ombra di manifesti con una mela rossocrociata, il referendum è stato approvato dai cittadini ticinesi con oltre il 58% di voti favorevoli.
Secondo i risultati definitivi, l’iniziativa referendaria ‘Prima i Nostri’ – promossa dalla destra nazionalista Udc con il sostegno della Lega dei Ticinesi – ha ottenuto il 58% di sì. I no sono stati il 39,7%. Il testo sottoposto agli elettori del cantone svizzero al confine con l’Italia, dove lavorano ogni giorno circa 62mila frontalieri, chiede che sul “mercato del lavoro venga privilegiato, a pari qualifiche professionali, chi vive sul territorio”.
Il controprogetto all’iniziativa ‘Prima i nostri’ è stato invece respinto dal 57,4% dei ticinesi. Un secondo referendum, contro “il dumping salariale” in Ticino ha ottenuto il 52,4% di no ed è stato approvato invece il controprogetto, con il 55% di voti positivi.
I promotori del referendum ‘Prima i nostri’ chiedono una modifica della Costituzione svizzera, con l’obbligo per i datori di lavoro di dare la precedenza agli svizzeri o agli stranieri domiciliati in Svizzera. Come recita il sito dei promotori del referendum, l’iniziativa “dà al Consiglio di Stato il preciso mandato di mettere in atto tutte le misure concrete per respingere la pressione al ribasso sui salari, evitare la sostituzione sistematica dei lavoratori residenti e assicurare che i ticinesi abbiano la precedenza nel mercato del lavoro”. “Prima i nostri”, viene precisato, “necessiterà di una legge di applicazione che verrà votata dal Gran consiglio”, ma la decisione finale appartiene al Consiglio Federale e al Parlamento di Berna
“Referendum anti-frontalieri non ha per ora effetti pratici. Ma senza libera circolazione delle persone rapporti Svizzera-Ue a rischio, scrive in un tweet il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni dopo l’approvazione del referendum in Ticino.
A parte il Canton Ticino, la Svizzeri oggi ha votato su tre referendum. La prima votazione popolare è su un’iniziativa promossa dagli ecologisti ‘per un’economia più verde’, la seconda è una proposta dell’Unione sindacale svizzera (Uss) che chiede un aumento del “10% di tutte le rendite di vecchiaia”, le pensioni. Un terzo referendum è sulla ‘legge federale sulle attività informative’ ed è stato lanciato da una sedicente ‘alleanza contro lo Stato ficcanaso’. Il governo svizzero ha raccomandato di votare No sui ai primi due quesiti e di approvare il terzo. Le urne chiuderanno alle ore 12 in tutto il Paese. I risultati sono attesi nel pomeriggio.