Grottole si trova a 30 km e a 20 minuti di auto da Matera, la città della Cultura 2019. E’ un borgo lucano che non vuole essere dimenticato dopo le luci della ribalta di Matera 2019, ma che è a rischio di spopolamento. Il suo nome è sinonimo di grotte e rifugi per comunità, che si incontrano spesso in Basilicata, ma il mondo di Grottole si palesa alla luce del sole e non nel buio delle caverne essendo uno dei centri più antichi e affascinanti della regione, come testimoniano i ritrovamenti d’insediamenti preistorici, greci e romani. Fortificato dai Longobardi, in epoca normanna passa sotto il dominio di Guglielmo Braccio di Ferro nel 1042 e Roberto il Guiscardo, per essere gestito, successivamente, dai conti Loffredo e altre famiglie fino al 1738, quando subentrano i Sanseverino di Bisignano.
In altre parole, si tratta di un borghetto suggestivo in cui ci si perde tra palazzi storici e architetture dall’elevato valore estetico, come il castello feudale che sorge sulla sommità della collinetta della Motta con la sua torre centrale, a base quadrata, e diversi ambienti in cui si può ancora ammirare il pregevole camino, posto in prossimità della torre e decorato da stucchi. Ma non finisce qui. Un’altra perla architettonica è la chiesa dedicata ai Santi Luca e Giuliano, rimasta incompiuta e denominata “Diruta”, che non ha mai avuto la volta che meritava, ma che si erge in tutta la sua maestosità. Tutte bellezze di un borgo lucano che dal 2013 vuole rinascere e non essere inghiottito nel buco nero dei borghi italiani simili alle ghost town. Con questo obiettivo è nata l’impresa sociale Wonder Grottole, una NGO locale che punta a ri-edificare la cultura, rivalutare il territorio, portare un turismo consapevole in questo paesino di 300 anime, proponendo momenti rilassanti.
Qualche anno fa insieme ad Airbnb, avevano lanciato «Italian Sabbatical», il concorso, che offriva a 5 stranieri la possibilità di trasferirsi per tre mesi nel borgo e contribuire alla rinascita della comunità e al recupero del centro storico. All’appello avevano risposto in 280mila. Dopo qualche mese i cinque selezionati inauguravano l’estate e dopo tre mesi, due di loro, fra cui un ex pompiere di New York che con l’occasione ha scoperto di avere i nonni originari di Grottole, hanno deciso di comprare casa. «Poi, racconta A. Paoletti, architetto e presidente di Wonder Grottole, è arrivato il Coronavirus, che ha cambiato la programmazione, ma ha fatto emergere il tema del borgo come luogo più sicuro perché già isolato di per sé».«Basta una settimana per recuperare le energie, assicura S. Donadio, co-fondatore di Wonder Grottole. Si può esplorare il mondo delle api, farsi coccolare al ritmo degli antichi uliveti, lasciarsi affascinare dai misteri delle antiche leggende, nel magico bosco Coste, dotato di parco giochi e area picnic, scoprire la ceramica del Maestro Nisio, sorseggiare vino in una grotta”.
«La Wonder Casa, dice Paoletti, è anche un ottimo coworking, grazie alla connessione Wi-Fi e al silenzio che la circonda e adesso con lo smart working è davvero possibile. Turisti o nomadi digitali per noi sono tutti abitanti temporanei, che possono interagire con la comunità di 300 anime di Grottole e trasformare il centro storico in un luogo dove scambiare le competenze. Il nostro target di riferimento sono persone che cercano una qualità del tempo diversa e relazioni con altre persone».