Dopo gli attentati che hanno colpito Bruxelles i principali social network si sono attivati per dare aiuto agli utenti e alle istituzioni. In testa ci sono gli hashtag #PrayforBelgium e #ikwilhelpen.
Facebook ha attivato il Safety Check, lo stesso dispositivo di sicurezza già utilizzato dopo gli attentati di Parigi dello scorso novembre: permette a chiunque si trovi nel luogo dell’attacco di segnalare la propria presenza e di avvisare parenti e amici di essere sano e salvo. “Nel 2015, più di 950 milioni di persone hanno ricevuto una notifica che li avvisava che un loro amico o un loro caro era al sicuro durante una crisi”, spiega un portavoce di Facebook.
Intanto su Twitter si stanno moltiplicando gli hashtag: in testa c’è #PrayForBelgium ma anche #ikwilhelpen (voglio dare aiuto) e #PorteOuvert, con cui gli internauti che vivono nella città belga offrono di accogliere le persone in pericolo o in difficoltà. Ci sono messaggi di utenti che offrono un letto alle persone rimaste bloccate in città, chi è disposto a condividere percorsi in auto ma anche messaggi di persone che vogliono dare il loro aiuto alla popolazione e alle istituzioni e non sanno con chi mettersi in contatto.
Il profilo ufficiale belga di Twitter ha diffuso una lista degli account da seguire che danno notizie su infrastrutture e servizi d’emergenza. Tra questi c’è quello del Centro di crisi belga, del primo ministro, degli aeroporti e delle ferrovie.
Anche Google scende in campo: ha già attivato ‘Now Cards’, uno strumento che fornisce accesso immediato al sito e al numero di telefono ufficiali per le emergenze. L’obiettivo è facilitare l’accesso alle fonti di informazione ufficiali.