La pratica del tatuaggio ha origini antichissime. Nella mostra ‘Tattooed New York’, dal 3 febbraio al 9 aprile, celebra non solo il ruolo della città nel dettare tendenze, ma anche come si è sviluppata la storia del tatuaggio moderno.
All’Historical Society di New York, sono esposti oltre 250 elementi. La mostra passa dunque in rassegna l’evoluzione di trecento anni di pratica del tatuaggio, che nel corso della storia è passato da segno d’identità a protesta sociale, vediamo infatti come, dal 1700 all’epoca contemporanea, abbia attraversato varie fasi, compresa la messa al bando del 1961.
Nella mostra si parte dai tatuaggi degli indiani d’America, presso i quali, venivano usati dalle diverse tribù per diverse ragioni: come segni identificativi, per celebrare vittorie sui campi di battaglia oppure per proteggersi da spiriti maligni. Nel corso degli anni i tatuaggi sono diventati poi un segno distintivo per marinai e soldati, i quali si facevano tatuare il corpo per patriottismo o per superstizione. Ma il tatuaggio non è una prerogativa solo maschile, negli anni infatti vediamo come siano stati usati come strumento, nelle battaglie per l’emancipazione, per sorprendere oppure per sfidare le convenzioni sociali.
Ricordiamo inoltre che New York è considerata a tutti gli effetti il luogo di nascita del tatuaggio moderno. Il primo artista specializzato nel campo è stato Martin Hildebrandt, che apri un negozio nel 1859. Nel 1891, invece, Samuel O’Reilly, sfruttando la penna elettrica di Thomas Edison, scoprì che l’invenzione di Edison poteva essere modificata e usata per introdurre inchiostro nella pelle. Questa macchina per tatuaggi si basava su una tecnologia a movimenti rotatori. Nel ventesimo secolo, il cuore dell’arte del tatuaggio a New York divenne il quartiere di Bowery a Lower Manhattan, restando un punto di riferimento fino al 1961 quando i tatuaggi furono messi al bando dall’assessorato alla Sanità per i numerosi casi di epatite. Tuttavia l’attività fu portata avanti ‘underground’ fino al 1997 quando il bando venne definitivamente eliminato.
Oggi, che abbia valenza puramente estetica, o che sia impresso a ricordo di un momento importante della propria vita, il tatuaggio vive un momento di grande rinascita, liberandosi finalmente della coltre di pregiudizi che da decenni lo intrappolava.