E alla fine Milano arrivò seconda. Tra 20 destinazioni europee, infatti, si è aggiudicata la piazza d’onore per la competizione di “Europeran Best Destination”. La città meneghina è stata selezionata da una giuria centrale dell’organismo non profit Ebd (European Best Destination) – di stazza a Bruxelles e finalizzato per promuovere la cultura e il turismo in Europa in partnership con Eden Network (European Destinations of Excellence) – per competere con altre 19 città per il prestigioso titolo, sulla base del report annuale di Eurostat sul turismo e delle indicazioni di esperti del settore. Le venti città sono state poi votate nell’arco di venti giorni, a cavallo tra gennaio e febbraio, sul sito www.vote.ebdest.in, con un sistema che prevedeva una sola votazione, grazie al riconoscimento di un solo indirizzo IP così da rendere la votazione meno influenzabile.
Per Milano è stata una prima volta, visto che da quando è stato istituito il concorso non aveva mai partecipato. In questa prima partecipazione Milano ha concorso per vincere, ma, nonostante gli sforzi profusi dall’Assessorato alla Cultura non è arrivato il successo auspicato. Il risultato, seppur positivo della piazza d’onore, ha lasciato l’amaro in bocca. La vittoria, infatti, avrebbe garantito l’utilizzo del titolo e del logo ‘European Best Destination’ per l’Amministrazione e i propri partner pubblici e privati, e una campagna di promozione della città per un intero anno da parte di Ebd. Tutto questo ne beneficerà la città di Porto che, per la terza volta, si è aggiudicata la massima riconoscenza. A votarla vi sono state 138.118 persone rappresentative di 174 paesi.
Milano, al secondo posto, ha avuto 52,836 preferenze, mentre Danzica, con 46.852 voti ha conquistato la terza piazza. In totale per questa competizione vi sono stati mezzo milione di voti, per l’esattezza 426.859. Un fiume di voti che rende questa gara importante sotto ogni punto di vista. Nella classifica troviamo anche Roma, ma è al 12° posto; prima di lei Atene, San Sebastian, Sozopol, Vienna, Stari Grad, Basilea e Madrid. Insomma, non proprio un risultato positivo.
Per la città di Sant’Ambrogio, come si diceva in principio, nonostante la delusione di non essere arrivata prima, si tratta di una conferma, quella che ha determinato il cambio di rotta, dal recente Expo in poi, verso le vette turistiche più gettonate a livello mondiale.
Un successo figlio della riqualificazione urbanistica che rende Milano, non solo capitale della moda e della finanza, ma anche capitale del vivere bene, dove l’alto valore culturale è la conditio sine qua non. Questo modus vivendi rende Milano altamente qualificabile come nessun’altra città in Europa e nel mondo. Sicuramente questo nuovo modo di essere di Milano è da sprono per altre città, nonostante la crisi economica limiti sensibilmente ogni tipo di azione volta al miglioramento della qualità della vita delle città.