E’ iniziato il declino del Cartello di Sinaloa? Dopo l’estradizione del Chapo Guzman negli Usa, ora nel mirino sono i figli, caduti in un agguato il 4 febbraio scorso. Sarebbero stati feriti dai sicari di Damaso Lopez, detto El Licensiado. La notizia è stata comunicata dal reporter Ciro Gomez Leyva. Al momento dell’imboscata sarebbero stati in compagnia di un altro big del cartello, El Mayo Zambada. Sembra che siano stati attirati in una trappola con il pretesto di discutere questioni importanti legati ai dissidi esplosi nell’organizzazione. Circostanze tutte da confermare, ovviamente. Secondo alcuni osservatori, l’attacco potrebbe essere legato alle tensioni che stanno lacerando il cartello di Sinaloa dopo l’arresto e la successiva estradizione negli Usa del padrino. El Licensiado, ex funzionario dell’amministrazione penitenziaria coinvolto nella prima evasione del boss nel 2001, è entrato nell’organizzazione assumendo una posizione importante. Di recente avrebbe deciso di assumere un ruolo egemone e per questo ha cercato di metter in un angolo i figli del Chapo. Il gangster ha usato le zone di La Paz e Navolato come piattaforma per poi mandare all’assalto il braccio armato, i Los Antrax. Mentre gli avversari si sono concentrati a Culiacan.
È una situazione difficile per la famiglia del re della droga. Nei mesi scorsi la violenza ha coinvolto la madre di Guzman, costretta a scappare dopo il saccheggio della sua villa. Inoltre, in estate, i figli del padrino sono stati vittima di un sequestro lampo. Sinaloa oggi ha tre fronti: il primo con le autorità, come dimostra la consegna del boss agli Usa; il secondo è la sfida del cartello di Jalisco-Nueva Generacion, potente e letale con diramazioni nazionale; il terzo è la faida interna. Non a caso, negli ultimi giorni si sono verificati scontri a fuoco proprio all’interno del feudo del Chapo.