Londra, la città più globale e cosmopolita del pianeta (ogni anno si scambia il primo e il secondo posto con New York nella classifica internazionale) – che Charles Dickens appellava come “La lanterna magica” – non soltanto è un concentrato urbano di innovazione tecnologica e finanziaria, un campione di contaminazione culturale, linguistica ed etnica – vero e proprio laboratorio di futuro – è pure, a sorpresa, ambiente accogliente di specie animali altrove scacciate e perseguitate. Udite, udite! A Londra ci abitano sì gli sparvieri della politica e della finanza, ma pure i falchi veri, quelli pellegrini: rapaci quasi scomparsi dalle campagne durante il secolo scorso e che nel nuovo millennio si sono riciclati come predatori urbani. Lo conferma il quotidiano britannico Guardian in un servizio che racconta come nella capitale del Regno Unito vivano oggi circa trenta coppie di falchi pellegrini. Nel 2000 non superavano le due unità. Gli uccelli nidificano sui punti più alti della città: fra gli altri, la Battersea Power Station (quella della copertina di “Animals” dei Pink Floyd), alla Tate Modern, all’ospedale di Charing Cross e sul palazzo del Parlamento. Segno che la qualità dell’aria è migliorata negli ultimi anni e, se andrà in porto il progetto del Sindaco Sadiq Khan di incentivare la rottamazione dei veicoli diesel, è probabile che altre specie facciano la stessa scelta.
Sappiate che i falchi pellegrini sono gli animali più veloci al mondo (superano i 320 km all’ora) e si distinguono fra i predatori più coraggiosi: affrontano prede molto più grandi di loro, come le gru. A Londra danno la caccia a piccioni, storni, gabbiani, parrocchetti dal collare e uccelli migratori. Un fatto veramente singolare per una metropoli così antropizzata. Tant’è che gli amanti dei volatili, in ossequio alla migliore tradizione inglese, hanno creato una società ad hoc per proteggere i falchi: la “London Peregrine Partnership”. Gli affiliati s’impegnano a monitorare i nidi, la cui posizione viene tenuta nascosta il più possibile per evitare che i pulcini siano trafugati dai bracconieri e venduti sul mercato illegale degli animali selvatici. Un’altra minaccia da sventare per i falchi sono le volpi, diffusissime a Londra, che attaccano gli uccelli se scendono a terra. A difesa dei pennuti si è però schierato un singolare personaggio: tal David Morrison, ex operaio edile, che li ha scoperti quando lavorava alla ristrutturazione della Battersea Power Station. Da allora ha cominciato a vigilare sui nidi e, una volta approdato alla pensione, si è dedicato completamente a questa nobile attività.
Nell’Inghilterra rurale i falchi vengono ancora uccisi perché sottraggono prede ai cacciatori, mentre nella capitale iperurbanizzata sono amati, protetti, coccolati e ricercati. L’ennesimo paradosso della globalizzazione.