Il “Made in Italy” è da considerarsi una consuetudine, un marchio di fabbrica che tutti conoscono ed utilizzano nei propri colloqui versi terzi.
Spesso, però, non si conosce cosa vi sia realmente dietro il “made in Italy”, quale percorso conoscitivo e formativo si celi dietro alle politiche legate al “made in Italy”.
Oggi vogliamo raccontarvi cosa significa mettere in cantiere e promuovere un prodotto del “made in Italy”.
Nello specifico ci affascina raccontarvi la storia dell’Asiago dop, il tipico formaggio che proviene dall’omonima cittadina dell’altopiano Veneto, ma che in realtà, dopo lo spopolamento avvenuto a cavallo delle due guerre, viene prodotto anche nelle limitrofe colline delle province di Trento, Padova e Treviso.
Un patrimonio del territorio italiano che oggi è il quarto formaggio prodotto in Italia per quantità ed è da circa quarant’anni un prodotto dop.
Vi è anche un consorzio che dal 1979 ne protegge e ne tutela dalle imitazioni esistenti nel mercato agroalimentare. La specificità dell’Asiago, oggi, pone quest’eccellenza del territorio italiano a misurarsi nel mondo, a mettersi in mostra nelle diverse piazze mondiali del cibo, a raccontare la cultura e l’amore di un territorio nel preservare una millenaria tradizione agroalimentare .
In questi giorni il Consorzio Tutela Formaggio Asiago è presente al 12° Annual Starchefs – International Chef”s Congress di New York dedicato al tema “Cook your Culture”. In questo particolare scenario mondiale rappresentato dalle scintillanti luci newyorkesi della grande mela, il formaggio Asiago si mostra in tutta la sua particolarità, dove prodotto e territorio sono un unicum da far conoscere.
Già dal 2016 il Consorzio Asiago ha avviato delle promozioni in Canada e Stati Uniti volte a far conoscere in uno dei più grandi mercati della contraffazione culinaria che cosa sia un prodotto dop e soprattutto il “made in Italy”. Nel 2017 si è intensificata la promozione e la valorizzazione del prodotto agricolo italiano con una spesa di 2,5 milioni di euro volta a ramificarsi all’interno dello sterminato territorio americano. Qui, nel 2016, si è avuto un consumo pro capite di 16,32 kg con un trend di continua crescita.
Nello specifico l’Asiago ha avuto un incremento del 7% nel primo semestre del 2017, il tutto nel segno della garanzia di qualità e sicurezza alimentare garantita dal marchio italiano.
In tempi di crisi, è evidente che, se si combatte nel variopinto mercato mondiale dell’agroalimentare nel segno della qualità, la vittoria è dietro l’angolo. Nella fattispecie, è determinante la promozione culturale avviata dal Consorzio Asiago nel puntare sul concetto di qualità e sul fatto di non avere alcun timore delle svariate imitazioni presenti sul mercato. I risultati sono lì a dimostrarcelo; anche perché negli Stati Uniti sta crescendo la cultura di volere conoscere ciò che si sta comprando, ma soprattutto si sta diffondendo il desiderio di comprare prodotti originali, mettendo al bando le imitazioni. Alla lunga la tradizione millenaria del prodotto tipico vince su tutto ciò che possa essere una sbiadita imitazione. E per combatterlo, questo fenomeno della contraffazione alimentare, ci vuole l’amore, la cura e la perseveranza, come dimostrato da quelli del consorzio Asiago; un esempio vero, questo si, del mettere in mostra il “made Italy”.