In un epoca in cui la crisi economica avvolge e mortifica tutti e dove gli Enti Locali, ed in particolar modo i comuni, subiscono profondamente i tagli strutturali, è interessante raccontare la progettualità di restART.
RestArt, infatti, è un festival di rigenerazione urbana dove la street art con i suoi artisti migliori (street artist) si cimentano nel ridisegnare edifici residenziali, e non, con l’intento di spengere quel carattere depressivo che vi abita e ridare, agli abitanti delle periferie dimenticate, un’anima.
Oggi i comuni sono in affanno non riuscendo a garantire i servizi minimi e l’’iniziativa di RestART vuole essere un modo per ridare dignità e qualità alle periferie dimenticate dalla crisi profonda.
Disegnare i quartieri periferici con le sapienti mani di artisti affermati significa restituire colore e divertimento agli abitanti e, oltremodo, si traduce in un luogo da visitare e da vivere. Si genera, infatti, quel desiderio di bello difficilmente ottenibile in una situazione di normalità. Quindi, luoghi e quartieri che mutano declinando da non luoghi a un qualcosa di maledettamente bello, meritevole di essere raccontato. Tutto questo si chiama cultura; se un territorio, un gruppo di persone, hanno a che fare con la cultura ridanno ossigeno laddove oramai sembra quasi in esaurimento.
In questa quarta edizione, che si è conclusa lo scorso week end, gli street artist si sono dedicati al quartiere Marconi di Imola. Edifici scolastici, campi sportivi, strade e sottopassi sono stati inondati di una ventata di arte ridando colorito ad una popolazione dimenticata da tutta una serie di dinamiche che provengono da una crisi strutturale, ahinoi, che si protrae da diversi anni. Gli artisti che hanno aderito all’iniziativa sono tanti e provenienti dalle migliori scuole a livello nazionale ed internazionale. Tra i tanti menzioniamo emo’s, ETNIK, Ericailcane, Bastardilla, Ale Senso, Mr Fjodor, Collettivo FX, G Loois, Reve +, Urto, Exit Enter, James Boy, Ache77, BDN, Bibbito, Ni An, K2m, Fishes Invasion, Mr Dada e About Ponny.
Ragazzi che senza essere remunerati hanno volutamente concesso la propria arte per mantenere viva un’idea che è quella, appunto, della riqualificazione urbanistica laddove le istituzioni sono impossibilitate ad intervenire.
Il supporto degli street artist è un modus operandi per restituire al territorio delle nuove opportunità; una nuova linfa da cui si genererà, ne siamo convinti, un sentimento di positività che riporterà il bello nei territori. Un nuovo rinascimento culturale del territorio come strumento di crescita collettiva.
Queste iniziative dovrebbero essere parte integranti dei programmi di ogni singolo comune così da far divenire normale delle progettualità che oggi vengono viste come eventi caratterizzati dall’eccezionalità.