Marcello Torre nasce a Pagani (Salerno) il 9 giugno 1932. La sua famiglia è parte integrante dell’elite cittadina, il nonno di Marcello, Emilio, era stato consigliere comunale già nel 1877 e la famiglia possedeva rendite fondiarie nell’area rurale tra il comune di Pagani e di Angri. Il padre Giuseppe fu uno dei principali medici della città e nel 1926 figura tra i fondatori dell’unione sportiva Paganese, nel 1941-1942 ricoprì pure la carica di commissario prefettizio del Comune di Pagani e negli anni ’50 divenne Direttore dell’Ospedale Civile di Pagani.
Nel dopoguerra Marcello entra da giovanissimo nella Gioventù dell’Azione Cattolica e nella FUCI e nell’agosto del 1950 partecipa attivamente al convegno nazionale sul Mezzogiorno, organizzato ad Amalfi dai gruppi giovanili della Democrazia Cristiana. Presidente dell’assemblea fu il giovane Gianni Baget Bozzo, tra i relatori vi furono Franco Maria Malfatti e Tommaso Morlino, futuri ministri, l’onorevole Fiorentino Sullo ed Emilio Colombo, già sottosegretario all’Agricoltura.
Nell’estate del 1954 Marcello Torre è eletto delegato provinciale dei Gruppi giovanili democristiani e nel 1956 conclude a Napoli gli studi universitari conseguendo la laurea in Giurisprudenza, con il massimo dei voti e la lode. Relatore della tesi sullo “Scioglimento delle Assemblee Parlamentari” è il professore Alfonso Tesauro, deputato del gruppo DC al Parlamento. Sempre nel 1956 è il terzo degli eletti per numero di preferenze al Consiglio comunale di Pagani ed inizia una lunga attività di amministratore locale e poi provinciale.
Il 1960 sarà l’anno in cui contrae il matrimonio con Lucia De Palma e assume il ruolo di responsabile provinciale dell’ufficio stampa e propaganda della DC, con l’avvio della pubblicazione dell’organo ufficiale del partito “Il Popolo di Salerno” in cui svolse il ruolo di direttore. Sempre nel 1960 viene riconfermato nella carica di membro della Giunta nazionale del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana ed eletto nelle liste della DC al Consiglio Provinciale di Salerno.
Nel gennaio 1961 inizia a svolgere ruoli di governo come assessore della giunta provinciale e nel 1965 viene nominato Vice Presidente della Provincia di Salerno. In quegli anni, Marcello Torre si distingue subito come uno dei più attivi esponenti provinciali della corrente fanfaniana “Nuove Cronache”, nata su iniziativa di Arnaldo Forlani, Ettore Bernabei, Franco Maria Malfatti e Giovanni Gioia. Nella giunta provinciale coordina il lavoro di redazione e promozione della proposta di creazione di una sede universitaria a Salerno, considerata come una delle precondizioni per l’affermazione autonoma del territorio salernitano come polo di sviluppo del Paese.
Nell’aprile del 1974, durante il referendum sul divorzio, entra in conflitto con la posizione ufficiale della DC, schierandosi decisamente per il <No>, contro le indicazioni di Fanfani che invitava a votare <Si>.
In una intervista del 1974 Marcello Torre dichiara: << noi cattolici democratici possiamo portare avanti un impegno civile fuori dalla DC>>, anticipando già allora tutti coloro che in seguito individuarono nella dottrina sociale della Chiesa l’unico nutrimento della militanza civile per assicurare la partecipazione dei cattolici alle battaglie di cittadinanza che vengono prima dell’adesione ad un partito. Nel febbraio del 1978 in una intervista di un giornale locale viene indicato come punto di riferimento dei giovani cattolici di sinistra dell’Agro nocerino sarnese.
Alle elezioni comunali del giugno 1980 Torre è il capolista della DC che rivendica la conquista della maggioranza assoluta dei voti grazie alle sue tremila preferenze. Il 29 Luglio 1980 è eletto sindaco di Pagani della giunta DC. Il 23 novembre dello stesso anno il paese è colpito dal terremoto dell’Irpinia e sin da subito Torre si oppone apertamente alle infiltrazioni camorristiche nelle procedure di assegnazione degli appalti.
Marcello Torre è stato assassinato l’11 dicembre 1980 da due killer che lo attesero fuori casa, circondarono l’auto guidata da un conoscente e spararono decine di colpi di lupara. Per l’omicidio la Corte di Assise di Appello di Salerno ha condannato all’ergastolo Raffele Cutolo il 10 dicembre 2001, con sentenza confermata dalla Corte di Cassazione il 4 giugno 2002. Cutolo è stato indicato come mandante del delitto mentre Francesco Petrosino è ritenuto l’esecutore materiale. Rosetta Cutolo è invece stata assolta perché ritenuta dai giudici estranea ai fatti.
A Marcello Torre è dedicato lo stadio comunale di Pagani in cui gioca la Paganese Calcio, società di cui è stato dirigente.
Sempre a Pagani è stato istituito il Premio Marcello Torre, premio nazionale assegnato a chi si distingue nell’impegno civile e nell’opera di denuncia della criminalità. La manifestazione si svolge ogni anno l’11 dicembre, giorno della sua morte, ed è giunta nel 2015 alla sua XXXV edizione.
La figlia, Annamaria Torre, è vicepresidente del coordinamento campano Familiari vittime innocenti di criminalità.
Fonte: Marcello Ravveduto, Il sindaco gentile. Gli appalti, la camorra e un uomo onesto. La storia di Marcello Torre. Melampo, 2015.