Manca poco al week end più sportivo dell’anno: dal 16 al 18 giugno, la città di Pescara, grazie alla collaborazione tra Camera di Commercio e Comune sarà invasa da atleti, appassionati sportivi e curiosi per vivere un’esperienza a 360°.
Da una parte, l’Ironman 70.3, giunta alla sua settima edizione, dall’altra un Ferrari Days, all’interno del porto turistico.
Ma la città non è nuova alle manifestazioni sportive, già in passato è stata sede della XVI edizione dei Giochi del Mediterraneo e della Coppa Acerbo dal 1929 al 1961. Inoltre, dal 1945, vi si svolge ogni anno il Trofeo ciclistico Matteotti.
Oggi è anche città IRONMAN.
Ma perché 70.3?
Il primo Ironman 70.3 venne disputato nel 2005. Questa distanza, conosciuta come Mezzo Ironman, prevede 1,9 chilometri di nuoto (1.2 miglia), 90 chilometri in bici (56 miglia) e una mezza maratona (13.1 miglia). 70.3 non è altro che la somma delle miglia dell’intera competizione, così come 140.6 identifica la distanza Ironman.
Tra le novità di questa edizione vedremo un percorso bike ‘veloce’: due giri da circa 45 km che, attraversando l’asse attrezzato, condurranno gli atleti nel comune di Cepagatti, da qui fino a Pianella e poi verso Santa Teresa, frazione di Spoltore, per rientrare a Pescara in Piazza Italia.
L’importante non sarà di certo il percorso, che pure offre paesaggi meravigliosi, ma la volontà che gli atleti dovranno avere per concludere una delle competizioni più difficili che esistano.
Infatti, l’Ironman rappresenta una gara “mitica” per chiunque pratichi il triathlon e, in generale, per ogni atleta di sport di resistenza. Moltissimi atleti corrono un Ironman per laurearsi “finisher”, ovvero per arrivare in fondo, costi quel che costi.
Perché la resistenza è sì un fatto fisico, ma è anche e soprattutto un fatto mentale, un prodotto della convinzione, della determinazione, di un lavoro su se stessi che non riguarda soltanto le gambe e il fiato.
Non è un caso se chi riesce ad affrontare l’Ironman ne porta un indelebile marchio sulla pelle.
Un simbolo di riconoscimento formato da una m con un pallino nella parte superiore, che indica a tutti la partecipazione alla competizione.
Non ci resta che fare gli auguri a quanti si appresteranno, come il nostro amico Raffaele Sammarco, dei Villa Ada Green Runner, ad affrontare la gara per la prima volta, salutandolo alla partenza con la famosa frase: ” Nuota 2.4 miglia! Pedala 112 miglia! Corri 26.2 miglia! Vantati per il resto della tua vita”.