La Biblioteca comunale di Bondeno, nel ferrarese, fino al 29 agosto realizza un allestimento all’aperto per dare ai lettori maggiore fruibilità, godendo della lettura anche al chiaro di luna dopo una giornata di lavoro o un’escursione turistica. Un’idea ed una cornice inconsueta che sta ricevendo un alto indice di gradimento. Bondeno, che viene chiamata anche la città della storia e degli argini fluviali, sorge sulle sponde del Panaro, non distante dal Po. E’ il più antico insediamento del territorio ferrarese, dove importanti reperti archeologici testimoniano l’antropizzazione dell’area già dal Neolitico, nell’età del Bronzo e in epoca romana. Successivamente nel corso della storia, a bonificare il terreno pensarono i monaci benedettini che presero dimora nel Monastero di Nonantola, dove ancora oggi viene conservato un tesoro di preziosi tessuti e antichi manufatti.
A Bondeno è possibile visitare la Rocca Possente di Stellata, una costruzione realizzata per la difesa della città e della vicina Ferrara, nonchè la Rocca di Ficarolo, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Nel Palazzo comunale è, invece, interessante vedere il “padimetro” testimone muto e tangibile dei livelli raggiunti dalle acque del Po nei vari secoli, in coincidenza alle frequenti inondazioni subite da questo territorio.
Non distante da Bondeno si trova l’Oasi Bonello Pepoli, che si estende per circa 94 ettari sia nell’alveo del fiume sia nei terreni circostanti. La parte che solitamente viene chiamata “isola sabbiosa” è caratterizzata dalla presenza di un bosco ripariale formato da pioppi bianchi, salici di ripa, farnia e sambuco nero. Da qui si dipana un percorso ciclabile lungo 125 chilometri, che passa da Ferrara costeggiando il Canale Burana. Partendo da Borgo San Giovanni si arriva sul tratto ciclabile in direzione del vecchio ponte della ferrovia attraverso il cosiddetto Cavo napoleonico.
Qui i paesaggi fluviali, costieri, deltizi, vallivi e silvani si susseguono a perdita d’occhio alternandosi a quelli della della bonifica, dove l’opera antropica di centinaia di anni ha segnato l’incessante sforzo volto a trovare un adeguato equilibrio con la natura.
Il bosco del Traversante è una vera e propria foresta che si estende ad ampio raggio, ospitando varie specie di animali tra cui l’airone rosso che nidifica tra i canneti. Pedalando per i sentieri si arriva a Ro, centro agricolo che ha condiviso con il Po tutta la sua storia, segnata da devastanti e periodiche alluvioni. Questo piccolo borgo, immerso in un ambiente naturale di grande fascino e bellezza, è noto per il suo Mulino che poggia sull’acqua con due scafi, la cui pala di legno è azionata dalla corrente del fiume. Oggi, oltre ad essere un museo all’aperto, questo piccolo centro è anche una realtà produttiva in cui è possibile assistere alla macinatura e toccare con mano la farina integrale che, a detta di molti, produce il pane più buono del mondo (moltissimi i premi ed i riconoscimenti). A Ro (che fa parte dell’Unione Terre e fiumi – uno dei quattro comuni italiani con il nome più breve) proprio in questi giorni si svolge la Sagra del Zanin, cioè la Festa del Fagiolo, che propone piatti essenziali, ma gustosissimi presi fedelmente dalla cucina locale contadina.
Quella sul Delta del Po è, insomma, una coreografia naturale di spettacolare bellezza dove le antiche tradizioni si legano a percorsi cicloturistici e ad iniziative culturali che rendono unica qualsiasi escursione.