Roma ospita una grande mostra che si snoda attraverso 200 opere che celebrano il Maestro giapponese Katsushika Hokusai che deve la sua fama alla ‘Grande Onda presso la costa di Kanagawa, dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji’.
L’esposizione romana, racconta e confronta la produzione di Hokusai con quella di alcuni tra gli artisti che hanno seguito le sue orme dando vita a nuove linee, forme ed equilibri di colore all’interno dei classici filoni dell’ukiyoe, letteralmente “immagini del Mondo Fluttuante”.
Tra silografie policrome e dipinti su rotolo provenienti dal Chiba City Museum of Art e da importanti collezioni giapponesi come Uragami Mitsuru Collection e Kawasaki Isago no Sato Museum, oltre che dal Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova, la mostra illustra la produzione del maestro Katsushika Hokusai (1760-1849), in un confronto con quella di alcuni tra gli artisti che, seguendo le sue orme, dettero vita a nuove linee, forme, equilibri di colore all’interno del tradizionale filone dell’ukiyoe. L’opera di Hokusai ebbe una certa influenza anche sugli artisti parigini di fine Ottocento del calibro di Manet, Toulouse Lautrec, Van Gogh e Monet e tra i suoi seguaci spicca Keisan Eisen, apprezzato sia in patria, sia tra gli estimatori europei di arte giapponese dell’Ottocento. I suoi ritratti, furono presi a modello anche da Van Gogh. Tra le opere di Eisen c’è la bellissima e imponente figura di cortigiana che Van Gogh dipinge alle spalle di Père Tanguy nell’omonimo ritratto.
Hokusai ha esplorato soggetti di ogni tipo: il paesaggio, la natura, gli animali e i fiori, i ritratti di attori kabuki, di beltà femminili, di guerrieri e anche immagini di fantasmi, di spiriti, di esseri e animali semileggendari. Era uno sperimentatore anche di formati e tecniche: dai dipinti a inchiostro e colore su rotolo verticale e orizzontale, alle silografie policrome di ogni misura destinate al grande mercato, fino ai più raffinati surimono, utilizzati come biglietti augurali, calendari per eventi, incontri letterari, cerimonie del tè e inviti a teatro.
Il percorso espositivo si articola in cinque sezioni che offrono una selezione di immagini legate ai soggetti più alla moda e maggiormente richiesti dal mercato dell’epoca.
La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con il supporto dell’Ambasciata Giapponese, organizzata da MondoMostre Skira e Zètema Progetto Cultura e curata da Rossella Menegazzo.