E’ trascorso un mese esatto dagli attacchi terroristici che hanno colpito la città di Parigi, molteplici sono state le manifestazioni di solidarietà e vicinanza al popolo d’oltralpe.
Il movimento della street art francese, nelle scorse settimane, ha risposto al dolore trasformando Parigi in un museo a cielo aperto e soprattutto colorato mostrando il proprio sostegno e partecipazione attraverso un’espressione artistica di denuncia sociale, che proviene dal popolo per il popolo.
Il web si è mobilitato; diversi gli hastag e le immagini creati in risposta al terrorismo.
Tra questi il logo di Jean Julien, Peace for Paris, una rivisitazione del simbolo della pace con al centro la Tour Eiffel stilizzata.
Lo slogan SprayforParis richiama intenzionalmente l’hastag #PrayforParis diventato virale nelle ore successive ai drammatici eventi.
Il motto della capitale francese, Fluctuat nec mergitur, è divenuto una frase simbolica dipinta sui muri della città, fra i diversi esempi il più noto è in Place de la République e porta la firma del collettivo di writer “Grim Team”.
Gli esponenti della street art non si sono piegati alla logica del terrore che tutto vorrebbe immobile.
Armandosi di colori, matite, bombolette spray, hanno reagito mettendo a disposizione la loro fantasia e realizzando opere d’arte con i colori della bandiera francese: blu, bianco e rosso.
Attraverso il web le immagini, espressione di sentimenti condivisi, sono giunte in ogni parte del mondo, stringendo Parigi in un grande abbraccio virtuale.
SparyforParis dimostra come l’arte possa essere riflesso di civiltà e ripresa, una risposta alla violenza e all’umana follia, favorendo l’integrazione contro ogni forma di pregiudizio.
La resilienza è la capacità di far fronte ad eventi drammatici, di riorganizzarsi positivamente attraverso il dialogo.
E’ il momento della resilienza anche attraverso l’arte.