Mercoledì prossimo prenderà il via la XXXIV Assemblea annuale Anci-Anci Expo, l’appuntamento più prestigioso dell’Associazione, che si svolgerà nella città di Vicenza, fino al tredici ottobre p.v, presso il complesso Fieristico Vicenza Fiera.
Per l’occasione il Centro Documentazione e Studi Comuni italiani Anci – Ifel ha voluto dedicare a Vicenza la pubblicazione: ” “Sonatine bizzarre” di Antonio Fogazzaro. Un omaggio alla città vicentina ed a uno dei suoi più illustri cittadini: lo scrittore e politico Antonio Fogazzaro. Come evidenziato nel titolo, Antonio Fogazzaro, oltre ad essere stato Senatore, per diversi anni, fino alla sua morte nel marzo del 1911, ha ricoperto la carica di consigliere comunale e quella di consigliere provinciale.
Un uomo delle autonomie e dal forte impegno civile, quindi, molto di più di quanto si possa immaginare. Un uomo, uno scrittore che può essere considerato, nel contempo, moderno ed attuale, capace di regalare a tutti noi, non solo ai vicentini, il sapore di un momento storico come quello del novecento, attraverso i suoi scritti.
Qui riproponiamo un breve testo, Natale, che è all’interno del volumetto assieme ad altri scritti pubblicati nel 1898 per il Corriere della Sera. A sostegno dell’iniziativa editoriale dell’Anci è intervenuta meritoriamente la Fondazione Giuseppe Roi.
Natale
Natale, dolce nome; tenero, insistente richiamo delle false immagini di bene, che andiamo seguendo, a Gesù, al Bene in cui solamente si quieta l’anima; tenero, insistente richiamo alla semplice fede della infanzia nostra, alla memoria dei cari che ne la insegnarono e son partiti, tranquilli in essa, fidando per essa di rivederci; tenero insistente richiamo al focolare presso cui meglio si ama, meglio si gode, e meglio, anche, si soffre; e richiamo alla pace, alla unione dei cuori nel Nome del Santo,
Non vi ha giorno che sia tutto un’aurora come il giorno di Natale. Se coloro che così non pensano avessero occhi per vedere e intelletto per intendere, conoscerebbero come il Natale di Cristo sia l’aurora della civiltà presente, di quella giustizia che forse professano di onorare e servire.
Andiamo nelle Chiese a pregare il Re della luce anche per essi, a chieder luce, luce, sempre maggior luce dalla stella in cui la sapienza orientale seppe leggere il disegno divino della Redenzione; luce sulle vie della Scienza, luce sulle vie dell’Arte, luce sulle vie di chi lavora per la giustizia, per la libertà, per la fraternità umana.