Il 10 gennaio termina la mostra “Giotto, l’Italia” presso il Palazzo Reale di Milano; rimane, dunque, poco più di una settimana di tempo per ammirare i capolavori del maestro fiorentino.
A curare il progetto espositivo è stato Mario Bellini, nome noto agli addetti ai lavori e non, insignito l’11 dicembre del Premio Medaglia d’Oro all’architettura italiana 2015 dalla Triennale di Milano.
L’architetto ha ideato un progetto che possiamo definire contemplativo, focalizzando l’attenzione su due elementi: Il ferro, povero e nobile, e la luce, entrambi per esaltare e al tempo stesso celare la solidità delle volumetrie del padre della pittura italiana. Ciò ha permesso ai visitatori di trovarsi di fronte ad un allestimento che vede uno studio delle luci quasi teatrale.
Dal 12 dicembre nella Sala delle Cariatidi al piano nobile del Palazzo, uno degli ambienti più importanti, sopravvissuto e fortemente danneggiato a seguito del bombardamento anglo-americano del 1943, il percorso espositivo si è arricchito di un nuovo elemento: un’utilissima istallazione multimediale. Con essa si ripresenta in scala 1:1 l’esperienza visiva della Cappella Peruzzi in Santa Croce a Firenze, dedicata alle vite dei santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista.
L’istallazione, alta circa undici metri e piazzata al centro della Sala, ricrea mediante proiezioni i dipinti murali realizzati da Giotto a Firenze, ancora oggi visibili nonostante siano stati notevolmente deteriorati a seguito di alcuni lavori di restauro.
Il progetto scientifico è stato realizzato grazie all’uso di strumentazioni dotate di illuminazione a luce ultravioletta. Ciò ha permesso di conoscere i ritocchi, di poter studiare elementi non visibili ad occhio nudo o i segni di interventi ormai cancellati dal passare del tempo. La ricostruzione visiva in 3D dà la possibilità di vivere in prima persona il genio dell’arte, in cui dettagli ormai apparentemente perduti tornano a vivere.
Il visitatore può dunque godere di un viaggio unico. Si tratta di un’emozione unica, quasi una bella cavalcata nel tempo, meritevole di essere apprezzata e condivisa. Senza dubbio, il Palazzo Reale di Milano è la giusta cornice dell’evento.