Per chi è della zona o chi ne conosce già le precedenti edizioni, la Festa della zucca e dei fiori d’autunno diventa un appuntamento imperdibile, che vede protagonista una ricchissima quanto originale esposizione di zucche e fiori da ammirare e da degustare nella declinazione più ampia possibile di squisite ricette locali. Ma l’appuntamento è appetibile (è proprio il caso di dirlo) per ogni turista che voglia immergersi in un meraviglioso angolo di storia, gusto e tradizione.
I caratteristici punti di ristoro allestiti in occasione della Festa d’autunno, propongono specialità uniche realizzate con ricette tramandate di generazione in generazione, nonché rivisitazioni inedite da gran gourmet per soddisfare ogni gusto. Le diverse tipologie di zucca si prestano infatti a mille elaborazioni che vanno dai tortelli ai risotti, dal purea alle deliziose marmellate dal vivido colore arancione.
Ma Montagnana (uno dei borghi più belli d’Italia) ha anche uno straordinario complesso fortificato ed un tessuto urbano composto di vie e di edifici sorti in periodo rinascimentale che incantano.
Sulla piazza centrale si trova il Duomo dalle imponenti forme tardo gotiche. All’interno sono esposte opere come la Trasfigurazione di Paolo Veronese, tre tavole di Giovanni Buonconsiglio (XVI) secolo, una grande tela votiva di valore documentale che riproduce la battaglia di Lepanto.
Sempre sulla piazza, si affacciano l’elegante Palazzo Valeri e l’antico Monte di Pietà. Lì accanto, in via Matteotti, sorge poi Palazzo Magnavin-Foratti, di raffinato stile gotico-veneziano, che fu la residenza di Jacopa, moglie del condottiero Erasmo da Narni detto il Gattamelata. In via Carrarese si trova, invece, il Palazzo comunale, un edificio attribuito all’architetto veronese Michele Sanmicheli (1538).
La cinta muraria di Montagnana costituisce uno degli esempi più insigni e meglio conservati di architettura militare medioevale in Europa. Le mura coronate da merli di tipo guelfo sono alte dai 6,5 agli 8 metri, con uno spessore di 96-100 centimetri. Le 24 torri perimetrali, distanziate tra loro di circa 60 metri, hanno invece un’altezza compresa tra i 17 e i 19 metri. Guardarle è uno spettacolo.
All’interno dei fornici dedicati al cammino di ronda, anticamente venivano allogati i magazzini per la custodia dei prodotti agricoli. Nelle torri, a più piani, coperte da un tetto spiovente defilato sotto la piazzola munita di macchina da lancio, vi erano altri magazzini e gli alloggi per la guarnigione della fortezza nei momenti di emergenza bellica.
Centinaia di anni fa, intorno alla cinta muraria si apriva poi un ampio fossato che è oggi una grande area valliva.
Montagnana è altresì nota per il Castello di San Zeno che sorge nel luogo di un insediamento alto-medioevale che fu la residenza degli eredi di Ugo il Grande di Toscana, divenuti successivamente i marchesi d’Este. La struttura del maniero, ad esclusione dell’ala veneziana e delle sovrastrutture austriache, risale prevalentemente al XIII secolo.
Quando Padova, Verona e le altre città del Veneto furono sottomesse da Venezia e cessarono le continue lotte tra loro, Montagnana prosperò come zona di produzione agricola e, in particolare, della canapa le cui fibre erano necessarie per realizzare le corde e le vele dell’arsenale veneziano. Il castello di San Zeno fu così adibito a deposito di tale produzione.
Attualmente al suo interno sono ospitati il Museo e la biblioteca civica, nonchè il Centro studi sui Castelli.
In questa domenica d’ottobre, in visita al Castello di San Zeno anche un gruppo di turisti giapponesi. Così se volessimo comporre un “Haiku” lieve come una prima pioggerella d’autunno potremmo dire: “ In un borgo fatto di storia e sapori indimenticabile è il declivio colorato di un variegato arancione”.