Con questo leitmotiv entro la fine del 2017 l’Italia si farà promotrice di un tema importante: il ruolo dei corsi d’acqua anche in rapporto con le città, ed ospiterà una Conferenza sui fiumi del globo per la loro valorizzazione, tutela e lo scambio di esperienze.
Dal Po al Mississippi, dal Reno al Fiume Azzurro. Con questo concept il Ministero dell’Ambiente intende valorizzare lo strumento dei “contratti di fiume”, che nel nostro Paese sono attualmente 93, dei quali 82 avviati e 11 sottoscritti. I “contratti di fiume” sono strumenti volontari di governo partecipato del territorio fluviale, dove soggetti pubblici e privati lavorano insieme su un programma d’azione condiviso, impegnandosi ad attuarlo dopo un’intesa scritta.
Si perché, inutile dirlo, i fiumi sono ecosistemi complessi caratterizzati dalla presenza dell’acqua che insieme alle rive, all’alveo e agli apporti esterni influenzano la capacità di mantenimento degli equilibri consolidati della flora e della fauna. Un ambiente che scambia continuamente energia e materia con gli altri habitat terrestri in una circolarità aperta e contigua. Ma i fiumi hanno anche una valenza culturale e peculiare.
Lungo il maggior fiume italiano (652 chilometri) nel tempo è stato costruito tutto un mondo popolare, l’espressione più schietta della nostra cultura contadina.
I paesaggi di Bacchelli, ma anche di Ligabue, di Guareschi, di Zavattini e di Bertolucci sono quelli dell’argine e delle golene padane. Sono i paesaggi caldi e umidi delle estati, come pure quelli evanescenti delle nebbie autunnali, pieni di storia e di storie. Vicende lontane che s’intrecciano con il presente.
Il Delta del Po, in provincia di Rovigo è oggi una delle oasi naturalistiche più suggestive d’Italia, nonchè la più vasta zona umida europea.
Il Po prima di sfociare nel Mar Adriatico si apre a ventaglio, ramificandosi in sette corsi d’acqua e dando vita ad un ambiente naturale unico. Quello più selvaggio, il Po di Maistra, offre l’occasione di visitare la splendida area della golena di Cà Pisani. Incantevoli paesaggi si susseguono poi lungo il ramo di Venezia, il principale con i suoi bacini fluviali, gli scanni lagunari, gli isolotti sabbiosi e i vasti canneti.
Navigando verso Goro si ripercorre la millenaria storia della bonifica, mentre alla foce, in prossimità di Tolle, dove il fiume abbraccia il mare, si trova la Sacca di Scardovari, luogo ideale per l’allevamento di cozze e vongole. Ogni ramo del fiume riserva scenari diversi: all’alba le brume rarefatte salgono lente creando un’atmosfera ovattata, mentre al tramonto sono gli straordinari riverberi rosa del sole a dipingere il cielo.
Il Po, con il suo corso, attraversa gran parte dell’Italia settentrionale, da ovest ad est, percorrendo tutta la Pianura Padana. Sulle sue rive abitano circa 16 milioni di persone e sono concentrate più di un terzo delle industrie e della produzione agricola italiana così come, del resto, oltre la metà del patrimonio zootecnico.
Visitando il Parco del Delta viene voglia di rallentare i ritmi consueti osservando appieno ogni dettaglio del paesaggio, dei suoi colori, degli animali che qui trovano un habitat ideale, delle piante che rigogliose lo popolano. Lungo l’argine destro del fiume si snoda la ciclovia più lunga d’Italia, un itinerario affascinante che segue il fiume nella sua corsa verso il mare.
Quella primaverile è forse la stagione migliore per visitare questi luoghi dove “i pioppeti in golena appena freschi di boccioli sono ancora ombre. E la natura della vallata canta al giorno che viene mentre il sole è diventato argento”.