Quasi in silenzio, come se nessuno se ne accorgesse. E’ morto così il mito del Rock, Chuck Berry, dopo una chiamata d’emergenza nella sua casa. La polizia è intervenuta trovandolo senza conoscenza. Berry Non ha risposto ad un tentativo di rianimazione ed è stato dichiarato il decesso. Ecco, quindi, la morte silenziosa di un mito di generazioni su generazioni. Aveva 90 ed aveva dato vita a due pietre miliari della muscia: Johnny B Goode e Roll Over Beethoveen. Le sue musiche sono state la colonna sonora di diversi film hollywodiani. Era nato nel 1926 a Saint Louis, in Missouri, la terra della musica. Chuck è stato il re incontrastato del Rock and Roll. Fu il primo a suonare e cantare con la propria chitarra, la mitica Gibson. E fu uno dei primi ad utilizzare tematiche legate all’adolescenza ed in generale alle rivolte giovanili. Il suo movimento con la chitarra, mentre cantava, era del tutto particolare, tanto da essere battezzato come il celeberrimo movimento ad anatra, il Duck Walk. La rivista musicale “Rolling Stones” lo ha inserito al quinto posto tra i migliori dieci chitarristi al mondo. Insomma un genio che ebbe, come tanti suoi colleghi, diversi guai giudiziari. Il successo avvenne grazie alla canzone Maybellene che nel 1955 vendette 1 milione di copie in poco tempo, e la mitica Johnny B Goode fu inserita nella sonda spaziale Voyager in cerca di forme di vita nello spazio. Non solo, Johnny B Goode è stata la colonna sonora del film Ritorno al Futuro e la canzone You Never Can Tell è immortalata nella scena di ballo in Pulp Fiction di Quentin Tarantino. Con Chuck Berry scompare parte della storia della musica, ma il suo lascito musicale è lì a ricordarcelo sempre perché la musica non muore mai.