I primi documenti d’archivio che citano l’esistenza della Via Francigena risalgono al IX secolo.
L’arcivescovo di Canterbury Sigerico, di ritorno da Roma dove aveva ricevuto il Pallio dalle mani del Papa, descrive le sue 79 tappe del ritorno verso Canterbury, annotandole in un diario.
Sicuramente il vescovo non percorse strade nuove, alcuni tratti erano già stati citati nel 641 da altri monaci, ma riuscì a fornire una guida completa a tutti coloro che volessero recarsi a Roma.
Il sentiero così percorso divenne in seguito uno dei tre peregrinationes maiores, insieme alla Terra Santa ed a Santiago di Compostela.
La denominazione Via Francigena nasce grazie al popolo dei Franchi, i quali iniziarono a compiere pellegrinaggi verso Roma e la Terrasanta valicando il colle del Moncenisio ed attraversando l’Italia in età post carolingia.
Oggi, la via Francigena è un itinerario europeo riconosciuto ed apprezzato, che già nel 1994 ha ottenuto il riconoscimento di Itinerario Culturale.
Il primo tratto è quello che porta il pellegrino dalla cattedrale di Canterbury sino a Dover ed attraversa un tranquillo paesaggio agricolo dove si incontrano piccoli villaggi ed il suggestivo Higham Park.
Si parte dunque dalla la Cattedrale, primo esempio importante di architettura gotica inglese. Lasciandoci alle spalle la bellissima porta, bisogna seguire la strada sino alla prima indicazione che permette di raggiungere la Pilgrims Way, che porta fuori città.
Da qui lasciatevi affascinare dal Kent, noto anche come il “giardino d’Inghilterra” .
Qui difficilmente sarete soli, la via viene percorsa abitualmente da ciclisti e residenti che passeggiano lungo la strade per qualche escursione.
Il percorso non è molto lungo, circa 30 Km e si può affrontare in un giorno.
Si calcola che un camminatore medio impieghi, a piedi, tra le sette e le otto ore.
Il percorso offre anche l’opportunità di tornare a Canterbury in treno utilizzando le stazioni di Bekesbourne , Adisham, Aylesham, Sherpherdswell e Dover Priory.
In mountain bike si può utilizzare il percorso fino a Shepherdswell, dove è consigliabile seguire la National Cycle Route 16, per evitare le numerose scalette.
L’unica raccomandazione è quella di partire molto presto se si desidera prendere il traghetto in giornata.
Anche se una tappa notturna a Dover non è da scartare, si può visitare facilmente, nell’arco di una giornata, il famoso castello e le bianche scogliere.
Da ricordare è la pratica, ancora diffusa oggi tra chi affronta il Cammino di Santiago de Compostela e la Via Francigena, di salutarsi al suono di “Ultreya” (sempre più avanti) e di rispondersi “Suseya” (sempre più in alto); cioè un augurio di buon cammino, e non solo nel senso fisico.