Cava de’ Tirreni, altrimenti conosciuta come “città stellare”, è un insediamento storico che conta oltre 50.000 abitanti in provincia di Salerno. Il soprannome deriva dalla particolare conformazione dell’abitato, essendo il territorio comunale infatti costituito dal Borgo e da più di venti villaggi circostanti.
Il nome, invece, di creazione postunitaria (1862), che sostituì l’originario Cava, richiama i primi abitatori dell’area, archeologicamente parlando, ossia i Tirreni, la civiltà etrusca: la loro presenza in loco è documentata dai reperti custoditi nel Museo della Badia benedettina e nell’Antiquarium civico.
La civiltà romana ne fece in seguito un luogo di villeggiatura ricercato, come testimoniano i resti di templi e di villae, alcuni appartenuti alla gens Mitilia.
Divenuta in seguito territorio longobardo direttamente soggetto al Ducato di Salerno, vide la costruzione di una serie di Torri, ancora oggi presenti in numero di 32, mediante le quali e l’ausilio di reti estese, si effettuava la caccia ai colombi. Sulla collina fu costruito il castello a difesa delle due importanti vie di comunicazione dell’area: la “via regia” nel fondovalle, e la “via maggiore”, che raggiungeva Salerno attraversando i monti.
Nell’XI secolo (1011) fu fondata l’Abbazia Benedettina della SS. Trinità e il suo Abate fondò ed edificò a ridosso del cenobio un villaggio protetto da alte mura e bastioni, in pratica il primo insediamento della città di Cava. Tale borgo era chiamato nelle fonti dell’epoca “Scaczaventuli” per il riparo che le mura offrivano dai venti. Sviluppatosi poi nel XIV e XV secolo il Borgo divenne un pregevole esempio di centro commerciale, caratterizzato da una via fiancheggiata da portici e da palazzi porticati.
Papa Bonifacio IX alla fine del XIV secolo con una propria bolla aveva elevato “le terre de la Cava” alla dignità di città. Questo nome è dovuto alla forma del territorio a mo’ di cavea vera e propria. Sin dal XVIII secolo Cava de’ Tirreni divenne rinomata meta di turisti e viaggiatori.
I pittori napoletani dell’Ottocento la preferivano per le vedute amene, per i panorami ricchi di verde e di sfondi marini, e molti paesaggisti che lavorarono a Napoli ne dipinsero scorci. Meta obbligata nel Grand Tour, fu visitata da personaggi del calibro di Goethe e Kniep (1787), Hackert (1792), Bourgeois (1804), Michallon (1817), Wan Day (1820), Coignet (1821), Lady Blessington (1823-26), Muller (1829), Walter Scott (1831), Vanderburch (1833) e John Ruskin (1841), solo per citarne alcuni.
Divenuta “Stazione di Soggiorno e Turismo” dopo la grande guerra (1915-1918), Cava de’ Tirreni vide nascere nel 1929 l’Azienda di Soggiorno e il Circolo del Tennis, club molto elegante che, insieme con altri ritrovi mondani, ancora oggi contribuisce a mantenerle la fama di città elegante e socialmente evoluta.
Negli ultimi anni, dopo l’entrata italiana nell’Unione Europea, Cava de’ Tirreni ha saputo valersi con oculatezza di una serie di sovvenzionamenti europei grazie ai quali sta realizzando interventi ad un tempo conservativi del suo patrimonio urbano e riqualificanti di alcune aree. Un gioiellino tardo medievale che si affaccia alle innovazioni del futuro.