“Il rendiconto, com’è noto, nella continuità delle gestioni rappresenta l’anello di congiunzione fra i vari esercizi ed è per questo che la sua funzione primigenia è quella certificativa della veridicità e attendibilità dei dati e delle risultanze contabili e della loro corrispondenza con quelle in possesso della Corte. Il rendiconto, invece, proprio nell’attuale momento ordinamentale, mantiene tutta la propria importanza e la propria utilità – con queste parole il Procuratore Generale presso la Corte dei conti, Alberto Avoli, ha avviato la propria requisitoria sul giudizio di parificazione del rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2018, seguita all’introduzione svolta dal Presidente della Corte dei conti, Angelo Buscema, e dalla relazione del Presidente delle Sezioni riunite in sede di controllo, Ermanno Granelli.
“Il vero significato del documento – ha poi proseguito Avoli – si coglie quando lo si inserisca e lo si contestualizzi nei vigorosi percorsi di riassetto dell’azione pubblica, con particolare riferimento alla funzionalizzazione delle gestioni e all’incipiente policentrismo istituzionale”. A seguire, il procuratore ha affrontato tutte le principali questioni che attengono alla gestione della finanza pubblica.
“Dai dati contabili – ha spiegato – emerge con chiarezza la grave situazione di indebitamento che grava sul nostro Paese, indebitamento che ha origini lontane e che, nella sostanza, continua a crescere. L’indebitamento ha un costo finanziario “gigantesco”, in senso di corresponsione di interessi, di perdita di credibilità del sistema Paese, di ostacolo alle politiche di sviluppo”.
Le criticità nel settore degli investimenti sono state solo parzialmente compensate dagli interventi delle Regioni e dei Comuni, peraltro anche essi penalizzati dalla limitatezza delle risorse, ha sottolineato Avoli e ha puntato il dito sulle Province: “Deve con urgenza essere risolto il problema delle Province, le quali, dopo la mancata soppressione, continuano ad avere importanti funzioni nella gestione di 13 importanti servizi, quali la viabilità locale e l’edilizia scolastica”. E’ venuto poi il turno del patrimonio pubblico, con particolare focalizzazione di quello degli enti locali.
“La dismissione dei beni non più utili e non a valenza reddituale procede a rilento – ha evidenziato Avoli – Da anni, si tenta di risolvere il problema, ma oggettivamente i risultati conseguiti non possono ritenersi tuttora soddisfacenti. Debbono quindi essere accolte con favore tutte le iniziative – normative ed amministrative – volte a favorire i percorsi di dismissione e di acquisizione di risorse anche rilevanti. Queste risorse possono essere indirizzate in modo diretto al sostegno del debito. La tematica della gestione del patrimonio pubblico va ben oltre l’ambito dello Stato e involge anche le amministrazioni territoriali. Molti Comuni, anche i maggiori, non hanno la contezza del loro patrimonio, non riuscendo quindi a metterlo a reddito, anzi favorendo ogni sorta di occupazioni abusive e di rivendicazione di diritti”. Ecco perché “proprio nel settore della gestione del patrimonio pubblico si concretizzano, dunque, evidenti necessità che finiscono per interagire sui bilanci dello Stato e degli Enti territoriali, sulla gestione dei servizi e soprattutto sulla loro qualità. La sovrapposizione e l’incoerenza delle attribuzioni e delle competenze accentua la disfunzionalità della gestione del patrimonio, della sua manutenzione, anche di quello maggiormente interessato ad essere impiegato in servizi pubblici”. In ultimo, Avoli ha affrontato la questione controversa delle tasse.
“Mettere mano,dunque, al riassetto delle tasse e dei tributi può considerarsi una priorità. Un’operazione da portare avanti non in un clima emergenziale, ma attraverso ponderate ed equilibrate strategie di lungo respiro. Non mancano gli strumenti, anche alternativi fra loro: dal “dosaggio” fra imposizione diretta e indiretta alla potatura del groviglio di deduzioni (spesso foriere di contenziosi), dal recupero del cuneo fiscale al riordino della giustizia tributaria. Alcuni economisti propongono addirittura misure radicali, chiamate a fini mediatici come shock fiscale, in realtà, una massiccia azione di decremento delle aliquote dell’imposizione diretta in favore di imponibili medio-bassi… Altro rischio è quello che i vantaggi della riduzione del carico fiscale statale vengano azzerati dal parallelo incremento dell’imposizione locale. Molti Comuni, ad esempio, stanno ulteriormente aumentando le aliquote dell’IRPEF loro spettanti, altri hanno già aggiornato le imposte per i servizi. Per i cittadini, per le famiglie e le imprese sarebbe una vera e propria beffa il mero spostamento del carico fiscale dallo Stato agli Enti locali. Molte perplessità sorgono ove si ritenesse di trovare le coperture necessarie nel contrasto all’evasione ed elusione fiscale”.
Da ultimo è stata posta sotto osservazione dal procuratore l’Agenzia delle Entrate: “Da anni s’invocano risultati mirabolanti dall’attività di recupero – ha ricordato – Malgrado l’impegno meritorio dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza, il traguardo è ancora molto lontano. Del resto, se rottamazioni e condoni – comunque denominati – hanno portato utilità finanziarie sul breve termine, non vi è dubbio che sul lungo termine non contribuiscono certo a dare spessore alla cultura della onestà fiscale”. Aspetto peraltro messo in evidenza anche dal Presidente delle Sezioni riunite in sede di controllo Ermanno Granelli: “Esaminando più direttamente l’attività di accertamento sostanziale svolta dall’Agenzia delle Entrate, il dato di consuntivo 2018 (introiti per 5,6 miliardi) si caratterizza per una notevole flessione rispetto agli anni precedenti (-23,8%).
Di seguito i collegamenti alla documentazione relativa al giudizio di parificazione (dal portate istituzionale della Corte dei Conti)
Introduzione del Presidente Angelo Buscema e Relazione in udienza del Presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo Ermanno Granelli (PDF, 341 KB) Introduzione del Presidente Angelo Buscema e Relazione in udienza del Presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo Ermanno Granelli (PDF, 341 KB)
Slide allegate alla Relazione (PDF, 867 KB) Slide allegate alla Relazione (PDF, 867 KB)
Requisitoria orale del Procuratore generale Alberto Avoli (PDF, 346 KB) Requisitoria orale del Procuratore generale Alberto Avoli (PDF, 346 KB)
Memoria del Procuratore generale Alberto Avoli (PDF, 15291 KB)