La battaglia, anzi la guerra, contro Covid-19 sta assorbendo le principali energie del Paese, mentre i cittadini sopportano pesanti restrizioni in termini di libertà personali. Il Paese, tuttavia, non si ferma del tutto e, specialmente, il settore pubblico continua a mettere in cantiere importanti iniziative. Da Nord a Sud, infatti, enti locali, Regioni e Pa centrale, stanno avviando progetti e interventi di rilievo per le comunità e i territori. Tre esempi per tutti. Il Comune di Faenza ha emanato un bando per l’assegnazione di studi energetici preliminari in ambito condominiale finalizzati all’attuazione d’interventi di riqualificazione energetica. In particolare, ad agire è l’Unione della Romagna Faentina che, con l’adesione al Piano d’Azione per il Clima e l’Energia Sostenibile (PAESC), ha assunto l’impegno di ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 40% entro il 2030 mediante una migliore efficienza energetica e un maggiore impiego di fonti di energia rinnovabili, accrescendo la resilienza del territorio e adattandolo agli effetti del cambiamento climatico. Finalità dell’iniziativa, informare i cittadini residenti in condominio sulle opportunità disponibili per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti e sui vantaggi potenziali in merito alla riduzione dei propri consumi e costi energetici, dando l’avvio a un favorevole effetto leva nella realizzazione degli interventi con ricadute positive in campo energetico/ambientale, nonché sull’economia locale. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 29 maggio 2020.
Rivolgendo lo sguardo verso Sud, scopriamo l’azione del demanio che, a Bari, ha emanato un bando di un milione di euro per l’affidamento del servizio di progettazione definitiva ed esecutiva, in modalità Bim, per il recupero dell’ex ospedale militare Bonomo che sarà destinato a nuova sede del Ministero del Lavoro. La gara prevede anche la direzione dei lavori, il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, contabilità dei lavori e successiva variazione catastale per il miglioramento sismico, il recupero funzionale e la ristrutturazione edilizia dell’immobile. Il valore dell’incarico è di 1.239.033,23 euro e le offerte dovranno essere presentate entro il giorno 11 maggio 2020. L’affidamento avverrà tramite procedura aperta e con l’applicazione del criterio dell’offerta più economicamente vantaggiosa.
La Toscana, comunque, non è da meno. La Regione, infatti, ha deliberato l’istituzione di un fondo di garanzia per i lavori di messa in sicurezza antisismica nelle aree a maggior rischio del valore di 500 milioni di euro che sarà attivo sino al 31 dicembre 2021. La scadenza coincide con quella del sismabonus, l’incentivo per l’adeguamento e il miglioramento sismico degli edifici. Attraverso questo strumento la Regione farà da garante a quei privati che, seppur interessati alla realizzazione dei lavori, non possiedano la liquidità necessaria e dovrebbero quindi ricorrere ai mutui. Avranno accesso al fondo i Comuni a maggior pericolosità sismica, tra cui quelli dell’area Mugello, Garfagnana, Lunigiana e Valtiberina. Da sottolineare, inoltre, che l’iniziativa della regione Toscana mira a sollecitare il Governo all’adozione di un disegno di legge nazionale per la prevenzione del rischio sismico. “Gli eventi di questi ultimi anni hanno riportato drammaticamente all’attenzione il tema della sicurezza sismica degli immobili pubblici e privati – ha commentato l’Assessore all’Ambiente, Federica Fratoni – La Regione ha perseguito una politica di sistema, finanziando da un lato gli interventi su immobili pubblici e privati e dall’altro gli studi di microzonazione, utili per la composizione di un quadro conoscitivo dettagliato del territorio. Adesso è necessario dare avvio a una nuova programmazione nazionale che, unita alle misure di defiscalizzazione, intervenga sulla messa in sicurezza del nostro patrimonio immobiliare, a partire dalle zone maggiormente a rischio”.