Il XII rapporto sulla “Qualità dell’ambiente urbano”, un volume da poco meno di mille pagine appena pubblicato dall’Ispra (l’istituto di ricerca del Ministero dell’Ambiente) e del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, esamina la situazione ambientale del Paese analizzando in dettaglio quella dei 116 capoluoghi di provincia sparsi lungo lo Stivale: qui risiede una minoranza (circa il 30% degli italiani, oltre 18 milioni di persone), ma il punto d’osservazione rimane privilegiato.
«Le città, come riferisce anche la Commissione europea, sono “causa e soluzione delle difficoltà di natura economica, ambientale e sociale di oggi”. Sappiamo – osserva nel rapporto il segretario generale Anci, Veronica Nicotra – che le aree urbane in Europa ospitano oltre due terzi della popolazione ed è qui che vengono utilizzate circa l’80% delle risorse energetiche», senza dimenticare il consumo di beni materiali e dunque di risorse naturali.
È dunque in primo luogo alle città che dobbiamo guardare per comprendere i problemi ambientali italiani, e dunque tentare di risolverli. In particolare, il focus dell’analisi scelto quest’anno dall’Ispra è quanto mai attuale, vista l’emergenza smog che – come periodicamente accade – è tornata a interessare ampie aree del Paese.
Nel dettaglio l’inquinamento da polveri sottili nelle città italiane è migliorato nel 2016 rispetto all’anno precedente. Rimane alta la dispersione di acqua dagli acquedotti, l’inquinamento da pesticidi è presente nel 16% delle città, ma il mare è quasi sempre balneabile. Aumenta leggermente l’uso dei mezzi pubblici, il parco auto rimane costante, con un calo delle elettriche e un aumento delle ibride. Diminuiscono gli incidenti stradali, ma aumentano quelli mortali.
ARIA. Al 13 dicembre 2016 almeno 18 capoluoghi di provincia hanno già superato il limite giornaliero per il PM10 (Frosinone, Venezia e le altre città della pianura padana le peggiori. Ma anche Napoli e Terni). Nel 2015, 45 aree urbane su 95 non hanno rispettato il valore limite giornaliero del PM10. Sempre nel 2015, il 90% della popolazione nei comuni considerati risulta esposto a livelli medi annuali superiori al valore guida OMS per il PM10 (20 g/m), l’82% a quello del PM2,5 (10 g/m), il 27% a quello dell’NO2 (biossido di azoto).
ACQUA. Nel quadriennio 2012/2015, nelle 116 città si è registrata una riduzione dei consumi idrici dell’8,4%. Il 2015 ha registrato una dispersione reale dell’acqua immessa nella rete di distribuzione pari al 35,4%. Per la stagione balneare 2016, i monitoraggi confermano che la quasi totalità dei tratti costieri dei 9 capoluoghi costieri di Regione è idonea alla balneazione. I dati sui pesticidi per il 2014 riguardano 79 capoluoghi. Su 160 punti di monitoraggio nelle acque superficiali, 26 (16,2%), relativi a 18 città, hanno livelli di concentrazione superiore ai limiti. Per le acque sotterranee sono 29 i punti di monitoraggio con una contaminazione superiore ai limiti, su 300 punti monitorati (9,7%), relativi a 9 capoluoghi.
TRASPORTO PUBBLICO. Lieve ripresa dell’utilizzo del Trasporto Pubblico Locale nel 2014 rispetto al 2013: l’incremento si concentra nei grandi comuni e in particolare a Napoli, Torino, Venezia, Bologna e Palermo, anche se si rimane su livelli distanti dai valori del periodo 2008-2011 (circa 8% in meno).
RISCHIO ALLUVIONI. La popolazione a rischio alluvioni è stimata in 1.950.954 abitanti, pari all’11,1% della popolazione residente totale nei 116 comuni.
INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO. Dal 2013 al 2015 si riscontra un aumento complessivo del 10% del numero di stazioni radio base per telefonia mobile. Sono però gli impianti radiotelevisivi a determinare le situazioni di maggiore criticità in termini di superamento dei limiti.
VEICOLI. Il parco autovetture immatricolate a soggetti privati nel 2015 è stabile rispetto al 2014. A Napoli si trova la quota più alta di auto private Euro 0 (28,9%). Si assiste ad una contrazione delle auto elettriche nel 2016 rispetto al primo semestre 2015 (-34%). Le vetture ibride sono cresciute di oltre il 50%. Per ciò che riguarda le 5.564 auto ibride iscritte nel I semestre 2016, spicca Roma con 1.535 auto. INCIDENTI STRADALI. Prosegue nel 2015, nei comuni considerati, la diminuzione degli incidenti stradali così come dei feriti. Al contrario i morti aumentano dell’8%.