In tutta Europa, il coinvolgimento attivo delle comunità locali è funzionale alla realizzazione di un ambiente più sostenibile e vivibile. In che modo i progetti finanziati dall’UE combinano innovazione e impegno della società civile?
Se è possibile individuare un elevato grado di coerenza tra le Agende urbane, e se è stato da più parti salutato con favore il protagonismo delle città nel dibattito pubblico, resta aperta la domanda sull’implementazione delle agende e sull’effettivo impatto di esse sulle politiche pubbliche.
In tale contesto prende il via l’edizione 2019 del premio europeo ‘Transformative action’ (azione che porta a una trasformazione), che per il terzo anno viene assegnato alle comunità locali che hanno messo in pratica una trasformazione socio-culturale, economica o tecnologica. Il riconoscimento ideato da Iclei (rete dei governi locali impegnati per la sostenibilità) con il sostegno del Comitato europeo delle Regioni (CdR) e della Bei, affonda le sue basi nella ‘Dichiarazione basca’ del 2016, che incentiva nuovi percorsi per creare città produttive, sostenibili e resilienti. In palio ci sono 10mila euro e visibilità a livello internazionale. Lo scorso anno il primo premio è andato alla città di Ghent (Belgio), che ha battuto le altre finaliste Bologna e Tirana. Una menzione speciale è andata invece all’associazione fiorentina ‘Amici del Nidiaci in Oltrarno’.
Autorità locali, regionali e organizzazioni della società civile hanno tempo fino al 31 luglio per inviare le candidature. L’iniziativa “manda un segnale chiaro: l’impegno delle democrazie locali e dei cittadini sono la forza trainante per un futuro sostenibile”, ha dichiarato il presidente del CdR, Karl-Heinz Lambertz.