Una chiatta che ieri è stata inaugurata alla presenza sindaco del capoluogo giuliano, Roberto Dipiazza, con il tradizionale taglio del nastro e il lancio della bottiglia. Madrina dell’evento la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani. “L’entusiasmo – ha detto il commissario dell’Autorità portuale, Zeno D’Agostino – che c’è in questo momento a Trieste tra operatori portuali e tra gli imprenditori è davvero grande e il nostro ruolo è quello di assecondare questo positività e favorire lo sviluppo”. Da parte sua la Serracchiani ha espresso soddisfazione per la sinergia che si è creata tra l’autorità portuale, gli investitori e la Regione. “Il risultato – ha sottolineato la presidente – è che tutto ciò sta facendo del Porto di Trieste un luogo dove si crea lavoro”. Lo scalo giuliano riesce a sfruttare il regime di porto franco e l’opportunità, anche in questo caso unica, di poter fare all’interno dell’area attività logistica di prima produzione. Il lavoro per la costruzione del nuovo sistema portuale del Friuli Venezia Giulia, che parte da un’unica cabina di regia per Trieste e Monfalcone, in futuro coinvolgerà anche Porto Nogaro. Un’opportunità offerta della riforma nazionale dei porti che ha rafforzato il ruolo strategico di Trieste e dei territori circostanti