L’Istat presenta l’aggiornamento 2022 della statistica sperimentale “I percorsi museali”, pubblicata nel 2019, percorsi e mappe aggiornati con dati recenti e schede dettagliate. Gli indicatori sono stati aggiornati con la misura dei percorsi, le modalità di accesso con la possibilità di fruizione di disabili e bambini, le attività con altre istituzioni e la presenza di teatri e biblioteche.
La metodologia di costruzione dei percorsi è la medesima sperimentata sui dati dell’Indagine Musei e istituzioni similari 2015 e 2018, e già diffusa sotto forma di Statistica Sperimentale. Tramite una procedura GIS, i 107 musei di partenza, scelti in quanto strutture con il maggior numero di visitatori in ogni provincia/UTS, sono collegati agli altri musei che distano fino a 30 minuti di percorrenza in automobile. I tratti di strada percorribili attraversano un insieme di territori comunali nei quali si trovano, oltre ad altri luoghi tipici della cultura come biblioteche e teatri, anche borghi, aree naturali protette, siti UNESCO. Tutti i territori sono caratterizzati anche dal punto di vista dei turisti che li frequentano e della popolazione che li abita, potenziali fruitori dei musei e del loro patrimonio naturale e culturale.
Gli amministratori locali, gli imprenditori della cultura e del turismo, gli operatori economici, troveranno in questa mappatura geografica integrata un utile supporto per il loro lavoro. Ciascun percorso viene corredato da una scheda sintetica con una serie di indicatori sul contesto, la tipologia dei musei e la vocazione turistica del percorso.
L’aggiornamento ha evidenziato anche una serie di dati che offrono un’interessante panoramica. Nel 2022 il patrimonio italiano è quantificabile in 4.416 istituzioni in grado di mobilitare 108 milioni di visitatori: 1 comune su 4 (27%) offre almeno 1 struttura, 2 musei ogni 100 kmq, 1 ogni 13000 abitanti. Delle strutture museali censite la quota maggiore è composta da musei e raccolte di opere e collezioni (3.392): tra queste la maggioranza espone collezioni di arte (23%) e beni di tipo archeologico (16%), 13% la percentuale dei musei tematici che espongono testimonianze di interesse etno-antropologico. I 726 monumenti e complessi monumentali sono per 1/3 chiese e edifici religiosi musealizzati (33%), strutture fortificate come castelli e torri (26%) ville e palazzi di interesse storico-artistico (22%). Ampia la presenza di aree e parchi archeologici (298 totali).
A livello regionale la più alta concentrazione di strutture è in Toscana (530), Emilia-Romagna (456), Lombardia (401), Piemonte (358) e Lazio (302) mentre tra i 10 poli urbani ricchi di patrimonio museale spiccano Roma (101), Firenze (63), Milano (51), Bologna (43), Napoli (40), Torino (37), Venezia (36) e Genova (32), e le città di Trieste (31) e Siena (30). Le testimonianze della ricchezza storico-culturale, architettonica e archeologica dell’Italia sono distribuite anche in centri meno conosciuti, di piccola-media dimensione: il 32% si trova in piccoli comuni con meno di 5mila abitanti, il 33% in comuni di media grandezza demografica (tra i 5 mila e i 30 mila abitanti).
L’Italia è contraddistinta da un’offerta museale policentrica e distribuita in aree marginali dal punto di vista geografico, socio-economico o infrastrutturale: il 38% dei musei risulta localizzato nelle cosiddette “Aree interne”, costituite da Comuni “intermedi”, “periferici e ultra periferici”, mentre il 29% in comuni di cintura denominati “peri-urbani”, cioè collocati intorno ai centri capoluogo.
Il settore museale, che nel 2019 aveva registrato 130 milioni di visitatori ed è sceso a 49 milioni durante la pandemia, nel 2022 con 108 milioni di pubblico (-17% rispetto al 2019), segnala un lento ma determinante incremento.
Il flusso di visitatori è attratto dalle principali ricchezze culturali conosciute a livello nazionale e internazionale: Anfiteatro Flavio (Colosseo), Pantheon, Foro Romano e Palatino, Area Archeologica di Pompei, che nel 2002 hanno registrato 3 milioni di visitatori ciascuna, totalizzando 18 milioni di persone, il 17% del pubblico dell’intero patrimonio italiano.
Il 30% delle strutture museali attrae 10 mila visitatori l’anno; del restante 70% la maggioranza, 3 musei su 10, registra nel 2022 meno di 1000 ingressi. Ad attrarre la maggiore quantità di pubblico (45%) sono i musei e le raccolte di arte, seguono le ville, i palazzi e i monumenti di interesse storico artistico (41%) e le aree archeologiche (13%).
Il 70% dei visitatori registrati nel 2022 si concentra in 5 regioni: Lazio, Toscana, Campania, Lombardia e Veneto che registrano una media di 43000 visitatori a struttura.
Molise, Basilicata, Abruzzo e Calabria sono le regioni con il più basso numero di visitatori: 6000 visitatori l’anno per struttura museale. Nel 2022 il pubblico di stranieri è stimato in 45 mln. (42%), la metà è attratta dalle bellezze monumentali, il 37% da opere e beni esposti in musei e/o raccolte d’arte e il 17% dalle aree o dai parchi archeologici.
Fonte: ISTAT