Il monitoraggio ISPRA denominato BIGBANG ha rilevato il 20% in meno di risorsa idrica in 30 anni analizzando i dati rilevati da fiumi e acque di varia natura.
È buona la situazione dello stato ecologico delle acque superficiali interne dei fiumi e laghi, in base alle prime analisi condotte a livello nazionale che mettono a confronto i dati relativi alla classificazione di stato dei corpi idrici per il periodo 2016-2021 con quelli dei 6 anni precedenti, il 43% dei corpi idrici raggiunge l’obiettivo di qualità buono e superiore; mentre si raggiunge lo stato chimico buono per il 77%. Diminuisce, al 10%, la percentuale dei corpi idrici in stato sconosciuto, non ancora analizzati, sia per l’ecologico che per il chimico; rimangono invariate le percentuali relative allo stato di qualità dei fiumi, migliorato lo stato dei laghi.
Rispetto ai precedenti 6 anni, nel periodo 2016-2021, si riduce anche la percentuale delle acque di transizione (in prossimità di una foce di un fiume, parzialmente di natura salina, ma influenzate dai flussi di acqua dolce e marine costiere, ancora non classificate).
Aumentano i corpi idrici in stato ecologico, elevato di 10 punti percentuali (66% per le acque marino costiere e 15% per le acque di transizione), ma crescono anche quelli in stato chimico non buono (49% per le marino costiere 57% per le acque di transizione); invariata la percentuale di corpi idrici in stato buono per le acque marino costiere (52%), mentre la percentuale è del 39% per le acque di transizione.
Buono lo stato chimico del 70% dei corpi idrici sotterranei nel periodo 2016-2021, valore in aumento rispetto al 58% dei 6 anni precedenti, mentre è in calo la percentuale di corpi idrici non classificati (3%) rispetto al precedente 17%. Anche la classificazione dello stato quantitativo è stata estesa alla maggior parte dei corpi idrici sotterranei, con percentuali di non classificati in netta riduzione; i corpi idrici classificati in stato quantitativo buono raggiungono il 79% del totale, quelli scarsi il 19%.
Fonte: ISPRA