Il monastero, oggi agostiniano, dei Santi Quattro Coronati, a metà strada tra San Giovanni in Laterano e il Colosseo, è un complesso monastico-palaziale fortificato che negli ultimi anni ha riportato alla luce affreschi interessanti. Presenti nella parte superiore di un grande ambiente, chiamato “Aula gotica”, sono stati rinvenuti e restaurati dal 1999 al 2007.
Pur nella sua unicità, essa si va ad aggiungere, nel complesso medesimo, al ciclo pittorico già conosciuto della Cappella di San Silvestro.
Entrambi composti intorno alla metà del XIII secolo, rappresentano un vero e proprio manifesto del ruolo centrale di Roma come sede della Chiesa. Infatti, dopo un periodo di travaglio durato alcuni secoli, Roma, l’Urbs antica, era venuta di nuovo a trovarsi al centro del mondo. Questa volta era il centro di un crocevia, simboleggiato negli allora strumenti principali di espansione: la croce e la spada.
Nella Cappella di San Silvestro vi sono affreschi delle vite di Costantino e di papa Silvestro I, tratti dalla Legenda Aurea di Iacopo da Varazze.
Il punto focale dell’intero ciclo è la cessione della carica di pontifex maximus, cardine della religione romana antica, al vescovo di Roma. Storicamente, tale cessione trova conferma in una richiesta fatta successivamente da Costantino a Silvestro per riaverla momentaneamente indietro. Ciò servì all’imperatore per poter espropriare alcune terre sacre, azione questa che solo il pontefice massimo poteva compiere.
Il secondo ciclo di affreschi, da pochi anni di nuovo aperti al pubblico nella cosiddetta Aula Gotica, rappresenta una vera e propria enciclopedia figurativa medievale.
Costituita di due grandi ambienti, l’Aula Gotica presenta nel primo ambiente il mondo esteriore, il cosmo. Si parte dal calendario annuale, con i dodici mesi raffigurati associati ai relativi lavori agricoli, per proseguire con le arti del quadrivio e del trivio e terminare con le costellazioni, i segni dello zodiaco e un paesaggio marino. Nel secondo ambiente viene presentato parallelamente il mondo interiore dell’uomo.
Campeggiano raffigurazioni simboliche del bene e del male che si combattono: imponenti donne in armatura, a raffigurare le virtù, le quali calpestano ognuna una figura simbolo del vizio corrispondente. Il tono catechetico è deciso, chiaro e dichiarato, con tanto di cartigli a fugare dubbi eventuali. Da pochi frammenti rimasti della volta, si intuisce che il culmine di questa raffigurazione doveva illustrare il trionfo dell’anima (due carri solare e lunare in viaggio verso la volta del cielo).
Così, nella Cappella di San Silvestro abbiamo il fondamento, romano, della funzione pontificale la quale, innestandosi sulla croce, permette la realizzazione della concordia tra cielo e terra, tra interiore ed esteriore. Tale realizzazione è superbamente raffigurata nell’Aula Gotica, mediante la concordia della società (primo ambiente) e dell’anima umana (secondo ambiente).
In sintesi, i due cicli pittorici presenti nel monastero dei Santi Quattro Coronati sono un chiaro manifesto dell’ordine cosmico, come percepito e auspicato dall’uomo medievale, derivante dalla Croce di Cristo e basato su Roma. E forse la modernità non dovrebbe smarrire del tutto la percezione di quest’ordine.
Una loro visita, anche solo mossa da curiosità, appaga i sensi e ritempra l’anima.