Le città del Belpaese sono in mezzo al guado di un processo di transizione verso un futuro inedito a luci e ombre. Lo testimonia il Rapporto 2018 dell’Asvis, Alleanza per lo sviluppo sostenibile, presentato recentemente a Roma al convegno “Innovazione e mobilità dei cittadini per lo sviluppo urbano sostenibile”.
L’indagine dice alcune cose chiare: nei centri urbani è migliorata lievemente la situazione degli alloggi, ma è diminuita la soddisfazione per l’utilizzo dei mezzi pubblici. L’abusivismo edilizio è in crescita, mentre diminuisce la spesa pubblica pro-capite per la protezione della biodiversità e dei beni paesaggistici; si riducono l’inquinamento atmosferico e la quota di rifiuti urbani portati in discarica, che però ammonta ancora al 24,7% del totale.
Il Rapporto non si limitata, tuttavia, a descrivere i fenomeni e le tendenze in, atto, bensì propone anche soluzioni praticabili: iniziative per migliorare le condizioni delle scuole e delle università; un Piano nazionale per le reti di distribuzione idrica; la nascita di startup e luoghi di economia creativa; un altro Piano nazionale che fortifichi la rete di trasporti pubblici, un Piano tra Stato e Regioni per ridurre il consumo di suolo, incrementare i controlli sulla qualità dell’aria e proteggere le aree verdi. “Senza una svolta per la sostenibilità non ci sarà neanche sviluppo economico – si legge nello studio – In particolare, l’innovazione, oltre alla rivoluzione digitale, indispensabile anche per far transitare il Paese verso un modello di economia circolare, deve riguardare anche l’innovazione sociale. Per questo, non si può prescindere dall’investimento in capitale umano e nel capitale sociale, soprattutto nelle città, per le quali servono progetti urgenti di rigenerazione. Ecco perché l’ASviS propone l’avvio di un’Agenda urbana nazionale per le città sostenibili”.
L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) è nata il 3 febbraio del 2016, su iniziativa della Fondazione Unipolis e dell’Università di Roma “Tor Vergata”, per far crescere nella società italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitarli allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
L’Alleanza riunisce attualmente oltre 200 primarie istituzioni e reti della società civile, quali:
- associazioni rappresentative delle parti sociali (associazioni imprenditoriali, sindacali e del Terzo Settore);
- reti di associazioni della società civile che riguardano specifici Obiettivi (salute, benessere economico, educazione, lavoro, qualità dell’ambiente, uguaglianza di genere, ecc.);
- associazioni di enti territoriali;
- università e centri di ricerca pubblici e privati, e le relative reti;
- associazioni di soggetti attivi nei mondi della cultura e dell’informazione;
- fondazioni e reti di fondazioni;
- soggetti italiani appartenenti ad associazioni e reti internazionali attive sui temi dello sviluppo sostenibile.