In Aula, alle 19,35, il voto sulla questione di fiducia, posta dal Governo, sull’approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell’articolo unico del disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni (Approvato dal Senato), nel testo predisposto dalle Commissioni a seguito del rinvio deliberato dall’Assemblea. Le dichiarazioni di voto avranno luogo a partire dalle ore 18,15. A seguire gli ordini del giorno.
Il voto finale è atteso giovedì 21, con una possibile terza lettura in Senato. Il termine per la conversione del decreto è fissato al 29 marzo. Ieri è stata una giornata densa di lavori parlamentari, con il rinvio del testo in commissione Lavoro e la richiesta di correzioni sulle coperture da parte della commissione Bilancio. Le stime proiettano per la pensione di cittadinanza una quota di spesa sul totale del 5,7 per cento, 350 milioni circa su 6,1 milioni di spesa. Circa il 94 per cento sarà invece rivolta al reddito di cittadinanza.
Va ricordato come l’Inps, nella recente Audizione parlamentare, stima una platea di circa 1,3 milioni di nuclei (circa il 27,27% di 4,9 milioni). Si stima che di questi circa 250.000 hanno le caratteristiche per richiedere la pensione di Cittadinanza, riservata a quei nuclei composti da soggetti con età pari o superiore a 67 anni.