La conferenza unificata ha raggiunto, la scorsa settimana, l’intesa sul riparto del Fondo nazionale per le Politiche sociali. Risorse che non finanzieranno specifiche progettualità, se non marginalmente e solo laddove previsto nell’intesa con le Regioni, ma la rete ordinaria di interventi e servizi sociali.
“Abbiamo mantenuto un impegno assunto con il mondo che si occupa delle persone più fragili, incluse le rappresentanze delle persone con disabilità e non autosufficienti, così come hanno fatto le regioni italiane – ha detto il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti. Con questa intesa – ha proseguito il titolare del Lavoro – si chiude il percorso di recupero delle risorse del Fondo per le Politiche sociali e del Fondo per la non autosufficienza per evitare qualunque taglio che potesse ripercuotersi sulle persone più fragili beneficiarie degli interventi realizzati attraverso questi fondi”. “Ringrazio le Regioni – ha concluso Poletti – per la disponibilità a recuperare l’ammontare di 50 milioni originariamente previsto per il Fondo non autosufficienza, mentre il governo ha potuto utilizzare risparmi che si sono generati sul Fondo povertà per rafforzare i servizi sociali territoriali, strutture essenziali in vista della partenza del reddito di inclusione, che potrà essere richiesto a partire dall’ 1 dicembre 2017”.
A queste risorse verranno affiancate quelle del Pon inclusione, che ammontano a circa 500 milioni in tre anni, destinate al finanziamento dei percorsi di accompagnamento dei beneficiari del Rel.