Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, rompe il silenzio e spara a zero su alcune delle innovazioni introdotte dalla legge di stabilità. “Questa è una manovra che fa aumentare il debito implicito e ogni manovra che lo fa scarica oneri sulle generazioni future. E questa è una manovra che lo fa in modo non irrilevante – commenta secco e aggiunge – Aumenta la spesa pensionistica, aumentando la generosità di trattamenti su categorie che hanno già fruito di trattamenti più vantaggiosi di chi ne fruirà in futuro. L’intervento sulla 14/a – spiega – può venire a premiare delle persone che si trovano in famiglie dove ci sono altre persone che hanno pensioni elevate o patrimoni ingenti. Mentre in Italia c’è un problema molto serio di povertà. Se guardiamo i dati sui consumi è raddoppiata negli anni della crisi nella fascia al di sotto dei 65 anni, e su questo continuiamo a non intervenire in modo sistematico”. A suo parere, “nell’ambito del sistema pensionistico permangono forti iniquità, differenze di trattamento macroscopiche anche alla stessa generazione, e su questo fin qui non si è intervenuti”. Ecco perché Boeri insiste sul concetto di debito implicito, inteso come “l’insieme degli impegni presi dallo Stato nei confronti degli attuali contribuenti, pensionati e contribuenti futuri. E se si dice che il debito implicito è qualcosa che non ha valore si sta implicitamente dicendo che in futuro si taglieranno le pensioni. Se avessimo avuto calcoli del debito implicito negli anni ’60, ’70 e ’80 – rimarca – le ‘baby pensioni’ non sarebbero state introdotte, perché ci si sarebbe resi conto degli oneri pesantissimi che introducevano”. Il presidente dell’Inps spende poi qualche parola sulle nuove possibilità offerte dal sistema pensionistico, come l’Ape sociale e l’Ape volontaria: “Dopo tanti anni in cui erano state inasprite le condizioni anagrafiche e contributive per andare in pensione, c’è una parziale liberalizzazione, molto selettiva però che spingerà molte persone a chiedere maggiori informazioni. Noi siamo impegnati come Inps a fare una campagna d’informazione a vasto raggio… Obiettivo della campagna è spingere il maggior numero di persone ad avere un’identità digitale per interloquire con noi, per avere man mano informazioni e simulazioni su questa innovazione dell’Ape. Per questo abbiamo attivato un kit informativo pubblicato sul sito istituzionale e spediremo 150mila buste arancioni integrate con le informazioni. Interessata è una platea di 285.000 persone, che hanno i requisiti per eccedere alla misura, di cui però la maggior parte già dotate delle credenziali per l’accesso al sito”.