La vita media di un adulto nell’Occidente considerato opulento (una volta!) è pari all’incirca a 80 anni, che sono pari a 29.200 giorni, che sono pari a 700.800 ore, pari, a loro volta, a 42.048.000 minuti. Calcoli aritmetici che possono indurre al cosiddetto pensiero del tragico sull’essere-nel-mondo. Perdere tempo o consumarlo in attività spiacevoli, stressanti o negative, allora è una tragedia nella tragedia. Ecco perché generano sconforto i dati forniti dall’Osservatorio UnipolSai che ci dicono una cosa su cui riflettere: gli italiani trascorrono 1 ora e 29 minuti al giorno in automobile a una velocità media di 29,4 km/h percorrendo 43 km. Ciò significa che in un anno spendiamo complessivamente in questa attività non esattamente esaltante, e anzi spesso rischiosa, circa 22.5 giorni. L’aspetto consolante che emerge dall’indagine è che, sempre nel 2015, gli italiani hanno percorso in media 12.321 km annui, circa 460 km in meno rispetto al 2014. In diminuzione anche la frequenza di utilizzo dell’automobile, calata di 5 giorni l’anno da 288 a 283 giorni, e la lunghezza media della tratta, scesa da 44 a 43 km al giorno.
“I dati esaminati quest’anno evidenziano un aumento di 2 minuti al giorno del tempo trascorso in auto a fronte di una diminuzione di 1,3 km/h della velocità media, elementi che testimoniano una riduzione della qualità complessiva dell’esperienza di guida rispetto all’anno precedente la cui spiegazione è da ricercarsi nell’incremento del traffico o in criticità legate alla viabilità” – afferma Enrico San Pietro, vice direttore generale area Danni e Sinistri di UnipolSai.
Dai dati forniti dall’Osservatorio emerge infatti che tutte le grandi aree metropolitane italiane – a cominciare da Genova, in cui si percorrono 9.842 km annui, seguita da Palermo (9.912 km annui), Napoli (11.266), Milano (11.365), Torino (11.641), Roma (12.063) – la media dei km percorsi è inferiore al dato nazionale di 12.321 km annui e, soprattutto, distante da alcune “punte” come i casi di Rovigo, (16.859 km), Isernia (15.097 km) e Lodi (14.556 km).
In termini più generali, l’Osservatorio fa notare che chi vive nel Nord Italia può godere di una più favorevole “esperienza di guida” rispetto a chi vive al Sud. A titolo di esempio la Campania è il fanalino di coda in questa particolare classifica: nella regione si trascorre infatti un’ora e 39 minuti al volante al giorno a una velocità media di soli 25 km/h. Complessivamente un campano trascorre 25 giorni (considerando le intere 24 ore) in un anno in automobile rispetto a una media nazionale di 22 giorni e mezzo. All’estremo opposto la Val d’Aosta dove si passano solamente un’ora e 14 minuti al giorno in automobile. Per quanto riguarda il Sud, anche i dati della Calabria (un’ora e 34 minuti al volante al giorno con velocità media di 27,3 Km/h) e della Sicilia (un’ora e 31 minuti di guida al giorno alla velocità media di 24,6 Km/h) confermano che guidare al Sud è più “faticoso”.
Con 13.908 km, è il Molise la regione italiana in cui si percorrono più km l’anno in automobile, seguita con 13.630 km dall’Umbria e dal Veneto (13.398 km) rispetto a una media italiana di 12.321 km annui. All’ultimo posto la Liguria, con 10.199 km annui percorsi. Rovigo è la provincia italiana in cui si percorrono più km all’anno, 16.859 km, seguita da Isernia, con 15.097 km e da Lodi con 14.556. In ultima posizione Genova, con 9.842 km annui e Palermo (9.912 km). È invece la Puglia la regione in cui l’auto è utilizzata per più giorni durante l’anno, quasi 6 giorni su 7, seguita da Calabria e Campania. Anche su questo parametro, la Liguria si conferma la regione in cui si utilizza l’auto per meno giorni l’anno.