Il 28 febbraio il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, e il presidente del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, Massimo Sessa, hanno presentato i contenuti del decreto ministeriale e delle linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni, che permetteranno di attivare il cosiddetto “sismabonus”, cioè gli incentivi fiscali previsti dall’articolo 1, comma 2, della Legge di Bilancio 2017.
La Legge di stabilità 2017 fa del “sismabonus” l’occasione per un piano volontario dei cittadini, con incentivi statali, di valutazione e prevenzione nazionale del rischio sismico degli edifici. Lo strumento attuativo è il decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti con cui vengono stabilite le linee guida per la classificazione di rischio sismico delle costruzioni, come pure le modalità per l’attestazione, da parte di professionisti abilitati, dell’efficacia degli interventi. I numerosi eventi sismici che si sono verificati negli ultimi decenni hanno comportato per la collettività enormi costi sociali in termini di vittime e di incidenza sulla vita delle comunità, come pure costi economici per l’emergenza della ricostruzione. Negli ultimi 50 anni si valutano circa 5.000 vittime, spesa annua media di circa tre miliardi di euro per l’emergenza e la ricostruzione.
Le linee guida sono quindi naturale conseguenza della necessità di affrontare la mitigazione del rischio sismico in tutte le zone del Paese, promuovendo una cultura della conoscenza e della prevenzione. Le linee guida consentono di attribuire ad un edificio una specifica classe di rischio sismico attraverso un unico parametro, che tenga conto sia della sicurezza che degli aspetti economici. Per attivare i benefici fiscali è necessario quindi fare riferimento alla classificazione prevista dai nuovi indirizzi, con i quali si attribuisce ad un fabbricato una specifica classe di rischio. Sono state a tal fine individuate otto categorie: da A+ (basso rischio) ad A, B, C, D, E, F e G (maggior rischio). Questi parametri forniscono due metodologie per la valutazione, di cui una semplificata per lavori minori e il miglioramento di una sola classe di rischio, l’indirizzo di massima su come progettare interventi di riduzione della pericolosità per portare la costruzione ad una o più classi superiori. Il Decreto ministeriale di approvazione prevede, tra l’altro, l’istituzione, presso il Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, di una Commissione permanente di monitoraggio, incaricata di valutare l’efficacia dell’azione di prevenzione sismica sul patrimonio edilizio.
Le linee guida sono importanti per attivare le misure rafforzate per il “sismabonus”. Rispetto alle ristrutturazioni antisismiche senza variazione di classe (50%) le detrazioni per la prevenzione sismica aumentano considerevolmente qualora venga migliorato l’edificio di una o due classi di rischio.