Il progetto, lanciato dalle Università di Verona, Trento, Bolzano, Torino e Valle d’Aosta con il supporto del Ministero dell’Università e della Ricerca, è di rilevanza nazionale in quanto ricostruisce la storia di oltre 18 dialetti e lingue minoritarie grazie alla collaborazione dei cittadini che contribuiscono al popolamento del database con migliaia di file audio che costituiscono una mappa interattiva realizzata tramite un crowdsourcing informativo che ha portato a raccogliere 200mila registrazioni, si chiama AlpiLinK (Lingue alpine in contatto), ed è la più grande banca dati digitale mai realizzata dedicata allo studio, alla documentazione e alla ricerca sui dialetti e le varietà linguistiche con status di lingua minoritaria presenti nelle regioni del Nord Italia.
I contributi audio vengono caricati a seguito di un audio sondaggio dedicato che tocca diverse varietà linguistiche fra cui friulano, veneto, trentino, ladino, lombardo, piemontese, francoprovenzale, occitano, walser, cimbro, mòcheno, sappadino, saurano, timavese, tirolese, resiano, tedesco e sloveno della Val Canale. Il team che ha permesso di creare questa iniziativa è composto da 26 ricercatori dei 5 Atenei coinvolti e gestiti dall’Università di Verona in qualità di ente capofila.
AlpiLinK si configura come una continuazione e un’estensione del progetto VinKo (Varietà in Contatto), realizzato dalle università di Verona, Trento e Bolzano, da cui è tratta anche la logica dell’infrastruttura digitale. Il progetto adotta una “Open Science Policy” che comprende i principi FAIR per la gestione dei dati garantendo l’accessibilità permanente ai contenuti e la semplice riutilizzabilità dei dati grazie a libere licenze, i dati raccolti in AlpiLinK si trovano nel corpus AlpiLinK su Zenodo.
AlpiLinK si propone di documentare e raccogliere dati sui dialetti e le lingue minoritarie delle regioni alpine italiane che siano confrontabili tra i vari gruppi linguistici, ovvero tra le varietà germaniche e romanze. La raccolta dati avviene tramite crowdsourcing sul sito web (per partecipare andate alla sezione “Partecipa”), coloro che parlano una delle varietà linguistiche indagate, ad esempio il cimbro o il dialetto veneto (elenco alla sezione “Le nostre varietà”), possono registrarsi sulla piattaforma e partecipare all’indagine registrando sotto forma di file audio le risposte a una serie di compiti linguistici (traduzioni, descrizioni di immagini).
Le registrazioni audio raccolte saranno rese accessibili attraverso la mappa interattiva nella sezione “Ascolta ed Esplora” del sito (dove sono raccolti i dati del progetto VinKo), che può essere consultata da chiunque sia interessato ad esplorare i dati raccolti e a saperne di più sulla realtà multilingue che caratterizza l’area di indagine.
I dati saranno inoltre conservati in un repository online che costituirà una risorsa ad accesso libero sia per i ricercatori sia per i membri delle comunità coinvolte e sarà organizzato secondo il modello dell’attuale corpus Vinko. L’insieme dei dati AlpiLinK verrà archiviato presso il Centro di Ricerca Eurac Clarin (ERCC) di Bolzano e periodicamente aggiornato.
Il coinvolgimento delle comunità linguistiche nel progetto e nella raccolta dati è una parte integrante della metodologia crowdsourcing, ma ha anche lo scopo di promuovere la “citizen science” e di trasmettere l’importanza della ricerca scientifica per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale. La colonna portante dell’aspetto di terza missione di AlpiLinK è rappresentata dal sottoprogetto VinKiamo, un’attività rivolta agli studenti delle scuole secondarie di 2° grado che partecipano alla raccolta di dati linguistici all’interno delle comunità locali, aiutando diverse generazioni di parlanti, anziani, a partecipare all’indagine AlpiLinK. Così facendo, VinKiamo promuove un dialogo intergenerazionale che mira a colmare il divario tra le competenze digitali avanzate dei giovani e le conoscenze culturali e linguistiche dei parlanti anziani. Questa collaborazione permette di salvaguardare le lingue locali e il multilinguismo come parte del patrimonio culturale attraverso la raccolta e la documentazione di fonti orali che altrimenti andrebbero perse. Per domande scrivete a vinko@ateneo.univr.it.
Fonte: AlpiLink