Sul gettito delle entrate tributarie relativo al periodo gennaio-agosto 2019 gioca il fattore proroga (al 30 settembre) dei termini di versamento di tutte le imposte autoliquidate per i soggetti che svolgono attività economiche per le quali sono stati approvati gli indicatori di affidabilità (Isa). Lo scorso anno, invece, i versamenti sono stati effettuati nel mese di agosto. Si dovrà quindi attendere il rendiconto dei prossimi mesi per poter effettuare una valutazione complessiva del reale andamento delle entrate.
In considerazione di tale fattore, che non consente un confronto omogeneo con l’anno 2018, nel periodo gennaio-agosto 2019, le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 288.258 milioni di euro, segnando una diminuzione di 3.875 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-1,3%). Il dato è ancora oggi condizionato dalla variazione negativa del 2,3%, registrata nel trascorso mese di febbraio, determinata dall’andamento dei versamenti dell’imposta sui risultati delle gestioni individuali di portafoglio (-665 milioni di euro) e dell’imposta sostitutiva dovuta alle forme pensionistiche complementari ed individuali (-712 milioni di euro).
Nel quadro d’insieme, le imposte dirette risultano pari a 152.561 milioni, con una diminuzione di 5.405 milioni di euro (-3,4%) rispetto al medesimo periodo del 2018. Il gettito Irpef mostra un calo dell’1,5% (-1.890 milioni di euro). Il Mef segnala invece l’andamento positivo delle ritenute Irpef sui lavoratori del settore privato (+1.902 milioni di euro, pari a +3,4%) e sui dipendenti del settore pubblico (+1.368 milioni di euro, pari a +2,8%).
Tra gli altri tributi diretti vi è poi la riduzione dell’imposta sostitutiva sui redditi e delle ritenute sugli interessi e altri introiti di capitale (-158 milioni di euro, -2,6%), dell’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (-758 milioni di euro, -78,6%) che rispecchia le performance negative dei mercati nel corso del 2018. Anche l’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione mostra una diminuzione di 778 milioni di euro che riflette i risultati negativi dei rendimenti medi ottenuti nel 2018 dalle diverse tipologie di forme pensionistiche complementari.
C’è da dire che malgrado gli effetti della proroga al 30 settembre dei termini di versamento, le imposte indirette (pari a 135.697 milioni di euro) registrano una variazione positiva di 1.530 milioni di euro (+1,1%). Il risultato è legato all’andamento del gettito dell’Imposta sul valore aggiunto (+1.892 milioni di euro, +2,3%) e, in particolare, alla componente di prelievo sugli scambi interni che registra un incremento di 1.931 milioni di euro (+2,6%). A diminuire è, invece, il gettito dell’Iva sulle importazioni (-39 milioni di euro, -0,4%).
L’imposta sulle assicurazioni segna un calo del 39,4% determinato, nel mese di luglio, dal recupero del maggiore acconto versato nel 2018 per effetto dell’aumento dell’aliquota, dal 40% al 58%, previsto dalla legge finanziaria per il 2018. L’imposta di bollo mostra un calo di 451 milioni di euro (-9,5%) dovuto anche alle nuove disposizioni, in vigore dal 1 gennaio 2019, che hanno modificato le modalità di versamento dell’imposta sulle fatture elettroniche e l’imposta di registro mostra una diminuzione di 172 milioni di euro (-5,1%). Per quanto riguarda i giochi, infine, nei primi otto mesi dell’anno, le relative entrate ammontano a 10.318 milioni di euro (+6,8%).