“Le nude ossa del grande sud. Indolente, meraviglioso e dannato Sud! Terra e grembo, madre e matrigna, padre e padrone, sangue e incomprensibile mistero in chiaroscuro”. Queste le struggenti parole di un amico scrittore, Guglielmo Maccioni, al ritorno dalla città dei Sassi.
Nel 2019 Matera, insieme alla città bulgara di Plovdiv, sarà Capitale Europea della Cultura punto di riferimento culturale per l’intero continente comunitario. La città dei Sassi è già in fibrillazione e prepara il calendario di attività all’insegna della cittadinanza culturale.
Un luogo incomparabile, in una Regione spesso ignorata. Una città unica al mondo, non solo per i suoi Sassi e la sua storia millenaria, ma anche per la generosità delle persone che la vivono e la posizione geografica privilegiata. Stiamo parlando di Matera, località simbolo di un Sud Italia rimasto in sospeso tra tradizione e innovazione, tra passato e futuro. Nel 2014, la cittadina lucana è stata insignita del ruolo di Capitale Europea della Cultura per il 2019. E nonostante all’inizio dell’evento manchino ancora tre anni, la città è già pronta per avviare i primi progetti.
Ammirata dal lato opposto del Torrente Gravina, il piccolo canyon che divide l’area in cui sorge la città, Matera si presenta agli occhi di chi la guarda con la maestosità di un passato mai dimenticato. Tre, sono le anime del centro storico. Dal lato nord ovest il Sasso Barisano, ubicato lungo la strada che uscendo dalla città prosegue verso Bari. A sud est ecco il Sasso Caveoso, chiamato così perché simile alla cavea di un teatro romano. Nel mezzo, la Civita, il rione centrale, sede della Cattedrale romanica e insieme elemento di unione e divisione dei due Sassi.
Negli ultimi giorni è arrivata una buona notizia. Il Consiglio di amministrazione della Fondazione Matera-Basilicata 2019 ha indicato, per il 2017, un budget di 7,1 milioni di euro, aumentato del 15% rispetto ai 6,3 milioni inizialmente previsto: è quanto hanno reso noto i componenti del cda, a Potenza, incontrando i giornalisti al termine della riunione dello stesso Consiglio di amministrazione.
“Adesso bisogna correre a doppia velocità – ha detto la presidente della Fondazione, Aurelia Sole – verso il 2019 (quando Matera sarà Capitale europea della Cultura), per recuperare alcuni ritardi come segnalato dalla Commissione europea, che ha però apprezzato il lavoro svolto fino a oggi: siamo fiduciosi nella collaborazione di tutti, abbiamo messo in campo tante attività importanti per il bene della città e della regione”.
Dal 1985 è assegnato dal Consiglio dei Ministri Europeo il titolo di Capitale Europea della Cultura ad una città che può associare nel suo programma anche il territorio regionale di riferimento. Nel 2019, dopo Firenze, Bologna e Genova, tale titolo sarà assegnato nuovamente ad una città italiana, Matera. La Città dei Sassi ha superato il percorso di selezione effettuato dalla Commissione Europea congiuntamente al Governo Italiano partito nel 2012 e ufficializzato il 17 ottobre 2014 dal ministro ai Beni e alle Attività culturali e al Turismo Dario Franceschini, a chiusura dell’intenso percorso di candidatura e a seguito della valutazione della giuria internazionale.