Non è del tutto positiva la valutazione del Consiglio di Stato sul decreto del Ministero delle Infrastrutture, attuativo del Codice Appalti che regola la direzione dei lavori. I giudici di Palazzo Spada sostengono che la formulazione sia di fatto troppo discorsiva e in alcuni passaggi contenente una terminologia non coerente che potrebbe creare dubbi e dare luogo a diatribe in fase di applicazione. Nel testo del Mit manca, ad esempio, l’obbligo di comunicare all’Anac le inadempienze in materia di sicurezza del lavoro. Da pochi giorni è giunto il Parere del Consiglio di Stato n. 2285 del 3 novembre 2016 relativo allo schema di decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti recante “definizione dei requisiti che devono possedere gli operatori economici per l’affidamento dei servizi di architettura e ingegneria e individuazione dei criteri per garantire la presenza di giovani professionisti, in forma singola o associata, nei gruppi concorrenti ai bandi relativi a incarichi di progettazione, concorsi di progettazione e di idee, ai sensi dell’art. 24, commi 2 e 5 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50”. Alla luce delle ultime osservazioni per il Mit sarà necessario riscrivere il decreto.