Ancora una magnifica serata al Gremio dei sardi di Roma, che si conferma spazio di appassionata partecipazione civile e palcoscenico di gradi eventi culturali. Sotto i riflettori, in questa occasione, il celebre imprenditore ed editore Sergio Zuncheddu e, soprattutto, la sua visionaria e documentata fatica letteraria dal titolo: “Buongiorno SarDegna”. L’incontro è stato aperto dal maestro Emanuele Frenzilli, che ha eseguito al pianoforte il toccante brano di Ennio Porrino “Sonata Drammatica”, e cadenzato dalla lettura di alcune pagine del libro da parte di Alessandro Pala Griesche.
“Passato, presente e futuro di un’isola dalle mille risorse, spesso depauperate o mai utilizzate. Le vicende della Sardegna raccontate con arguzia e capacità narrativa offrono uno scenario che scandaglia nel profondo vizi e virtù di un popolo che potrebbe essere protagonista della propria storia”. Questi i temi principali del libro, illustrati con la consueta vivacità e saggezza da Antonio Masia, appena riconfermato alla presidenza del Gremio.
Antonio Masia, nel descrivere l’originale impianto del testo, che alterna un taglio romanzato a elementi di rigorosa saggistica, ha posto l’accento, in particolare, sul curioso espediente narrativo utilizzato dall’autore. La storia della Sardegna viene, infatti, raccontata da una figura iconica della tradizione Isolana: il “Babbài”, il padre, il vecchio saggio, il solenne patriarca che con estrema dignità e, in alcuni tratti, con disincantata amarezza ritrae, dall’epoca nuragica ai nostri giorni, la grandezza e le vicissitudini del popolo Sardo.
Franco Siddi, presidente di Confindustria Radio Tv, viceversa, ha concentrato il suo intervento sull’imponente mole di dati riguardanti l’Isola che il libro di Zuncheddu raccoglie e snocciola, fotografando un’impietosa immagine della prosaica condizione socio economica della Sardegna. Numeri ormai impressi come uno stigma sulla pelle dei sardi.
Ma è lo stesso autore, nel suo intervento, che, con convinta e lucida passione imprenditoriale espone i possibili ambiti da valorizzare per generare sviluppo e arrivare al definitivo affrancamento economico dell’Isola. Tra gli altri, il turismo, il comparto della nautica e quello dell’agroalimentare, da sempre importanti punti di forza della Sardegna. L’evento è stato l’occasione per ripercorrere la storia della Sardegna attraverso i secoli, approfondendo le ragioni che l’hanno troppo spesso confinata in una posizione di “sudditanza” politica ed economica, per arrivare poi a individuare le opportunità di riscatto che, invece, si presentano oggi, in un mondo ormai globalizzato. Sergio Zuncheddu racconta le vicende della Sardegna alternando romanticismo e pragmatismo, in una visione solo apparentemente antitetica, perché pienamente rappresentativa di un uomo e un sardo che guarda al futuro con fierezza.