Il dibattito politico ruota intorno al tema scottante della data delle elezioni, strettamente connesso a quello altrettanto spinoso della legge elettorale, che non si riesce a fare. Quando andremo a votare? Si chiedono tutti. Difficile formulare un pronostico attendibile. C’è chi spinge e chi rallenta. E, comunque, v’è un fattore da non trascurare che, anzi, diversi osservatori segnalano a più riprese come “causa ostativa” di un rapido ricorso alle urne: il 63% dei parlamentari non ha ancora maturato la pensione. Si tratta del gruppo parlamentare di maggiore consistenza, in assoluto. Conta 402 deputati e 193 senatori.
Messi sotto accusa da più parti, i ‘pensionandi’ di Camera e Senato non ci stanno a passare per quelli che vogliono tirare per le lunghe la legislatura pur di incassare l’assegno a tempo debito. Assegno che – fanno notare – è su base contributiva come quello di tutti gli italiani. Con le nuove regole, che tra l’altro hanno abolito il vitalizio per i nuovi eletti, deputati e senatori riceveranno la pensione parlamentare al 65esimo anno di età soltanto se avranno completato i 5 anni di mandato.
La radiografia di questo inedito gruppo parlamentare formato dai così detti “riottosi” la fa puntualmente un dossier di ‘Openpolis’ tracciando la mappa di deputati e senatori che, sulla carta, dovrebbero avere interesse a far durare la legislatura il più a lungo possibile. In percentuale, il più folto è il M5s, che vanta il 100% di deputati (91) e senatori (35) in attesa di pensione (tutti neo eletti). Numericamente, invece, è il Pd il partito più rappresentato: 195 su 303 i deputati prossimi alla pensione, 73 su 113 i senatori. Nel dettaglio – argomenta il dossier – alla Camera dopo Pd e M5s, a costituire il gruppo dei pensionandi sono il Misto (35 su 53, 66%); Sinistra Italiana (25 su 31, 80%); Civici e Innovatori (16 su 16, 100%); Democrazia Solidale – Centro Democratico (13 su 14, 92%); Scelta Civica-Ala (7 su 16, 43%); Forza Italia (7 su 50, 14%); Area Popolare-Ncd (6 su 26, (23%); Lega (5 su 19, 26%); Fratelli d’Italia (2 su 11, 18%). Al Senato, sempre dopo Pd e M5s, nel gruppo dei prossimi alla pensione figurano il Misto (21 su 28, 75%); Forza Italia (14 su 42, 33%); Area Popolare-Ncd (13 su 29, 44%); Gruppo per le autonomie (11 su 19, 57%); ALA-Scelta Civica (8 su 18, 44%); Gal (7 su 14, 50%); Conservatori e Riformisti (6 su 10, 60%); Lega (5 su 12, 41%).