I produttori e gli amanti della carne non ci stanno più. E scendono in piazza con l’intento di dire la loro sugli allarmismi e le mille voci contrarie al consumo di animali. Una vera e propria mobilitazione che parte da Torino e coinvolge altre città italiane, per dire si alla carne. Ma di qualità, di allevamenti sicuri, da usare senza sprechi in tutti i tagli. È di oggi la notizia che quasi un italiano su dieci ha detto completamente addio alla carne, ma nel 2015 l’allarmismo si è fatto sentire sull’intera popolazione con gli acquisti delle famiglie che sono crollati del 9% per la carne fresca di maiale, del 6% per quella bovina e dell’1% per quella di pollo come pure per i salumi, scendendo ai minimi dell’inizio del secolo.
E per una volta arrivano in piazza le ragioni degli italiani che la consumano. Sono già migliaia gli allevatori, i consumatori, i cuochi, i nutrizionisti e i gourmet scesi in piazza per la Giornata nazionale della Carne italiana dentro e fuori il Centro Congressi del Lingotto di Torino contro gli allarmismi infondati, le provocazioni e le campagne diffamatorie promossa da Coldiretti insieme a operatori dell’industria, del commercio, della ristorazione, del turismo e del mondo scientifico.
“Salviamo gli allevamenti italiani”, “Gli italiani lo fanno meglio”, “Le carni italiane sono piu’ sane, magre e senza ormoni” sono alcuni degli slogan che si leggono negli striscioni mentre su twitter l’hashtag dell’iniziativa è #bracioleallariscossa. Sono già state accese le griglie con i tutor della carne e gli agrichef si preparano a realizzare i piatti a base di carne con i tagli cosiddetti poveri. Si tratta di una operazione verità sulla carne italiana ed i suoi primati qualitativi e di sostenibilità ambientale, ma anche una occasione per aiutare con equilibrio e buonsenso a fare scelte di acquisto consapevoli e non cadere in pericolose mode estreme dice il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo arrivato alla manifestazione insieme al presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti e al nutrizionista Pietro Migliaccio.
Dal nutrizionista Pietro Migliaccio al presidente dell’Osservatorio Agromafie Giancarlo Caselli, dal presidente di Univerde Alfonso Pecoraro Scanio a Oscar Farinetti patron di Eataly fino al sondaggista Ixe’ Roberto Weber si prevede una partecipazione molto variegata con migliaia di persone che saranno accolte dal sindaco della Città Metropolitana di Torino e presidente dell’Associazione dei Comuni Italiani (ANCI) Piero Fassino insieme al presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino.