E’ stata firmata ieri la Convenzione tra Ministero dell’Ambiente, Sogesid (struttura operativa del Ministero) ed Ancitel (struttura operativa di Anci) riguardante il supporto tecnico-specialistico funzionale alla realizzazione degli interventi previsti dal Progetto “A.S.B.E.S.T.O. – Amianto in Superficie finalizzato alla Bonifica degli Edifici Scolastici – Fase pilota”.
La Convenzione attua il Protocollo d’Intesa tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri (Struttura di Missione per l’edilizia scolastica) ed il Ministero dell’Ambiente riguardante il “Programma di interventi concernenti la mappatura, la progettazione e la realizzazione di interventi di bonifica dall’amianto negli edifici scolastici”.
Il progetto è quello di concentrarsi su alcuni Obiettivi Generali del Piano Nazionale Amianto, ed in particolare, sul Sub-Obiettivo 1: “Miglioramento della resa delle azioni già messe in campo”.
ASBESTO (dal greco “asbestos”, inestinguibile) è l’altro termine con cui si indica comunemente l’AMIANTO. A.S.B.E.S.T.O. l’acronimo di: rilievo speditivo di Amianto in Superficie finalizzato alla Bonifica degli Edifici Scolastici con l’uso di tecnologie di Telerilevamento Ottico. Il suffisso 2.0 viene comunemente utilizzato per rappresentare (soprattutto sul web) la seconda fase di sviluppo e diffusione di una tecnologia.
Il progetto, attraverso una maggiore e più intelligente condivisione delle informazioni e dei dati già disponibili, intende predisporre una «procedura smart scalabile» che, utilizzando le più moderne tecniche del telerilevamento, possa contribuire ad aggiornare, in modo sostenibile ed efficiente, l’attuale conoscenza sulla presenza di superfici in amianto in siti sensibili.
Il focus della fase pilota del progetto sono gli Edifici Scolastici ma la procedura proposta è assolutamente replicabile anche ad altri contesti nel medesimo ambito di interesse (discariche a cielo aperto, aree industriali, etc.).
Sono circa 65.000 gli edifici scolastici in Italia (scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado e università) secondo la fonte ANCE/CRESME del 2015.
Questi edifici sono vecchi: oltre la metà è stato costruito prima del 1974 e, secondo i dati dell’Anagrafe nazionale, il 70% degli edifici scolastici sono stati appositamente costruiti per la destinazione scolastica e il 77% sono di proprietà dei comuni (il 9% delle province e il 2% di privati).
Secondo l’Osservatorio Nazionale Amianto (Ona), sono almeno 2.400 le scuole italiane che registrano la presenza di amianto. Il Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) è impegnato da tempo sulle attività di messa in sicurezza di emergenza, caratterizzazione e bonifica a partire dai siti con maggiore contaminazione da amianto, i c.d. “siti da bonificare di interesse nazionale” (SIN).
Attraverso la Legge 93/2001 ed il relativo D.M. 101/2003, è stata posta in capo al MATTM la realizzazione, di concerto con le Regioni, della Mappatura completa della presenza di amianto sul territorio nazionale. Le modalità di esecuzione sono state concordate e definite a livello nazionale con le stesse regioni che hanno creato un apposito Gruppo Interregionale Sanità ed Ambiente.
Inoltre, dobbiamo ricordare che nel Piano Nazionale Amianto del 2013 si dà atto che la Legge n. 93 del 23 marzo 2001, recante “Disposizioni in campo ambientale”, ha disciplinato il finanziamento per la mappatura delle situazioni con presenza di amianto, al fine di superare gli scarsi risultati ottenuti con i censimenti regionali previsti dall’art. 10 della legge 257/92. Infatti le informazioni fornite dalle regioni non sono omogenee e sono in larga misura carenti i dati sulle industrie, sulle scuole e sugli ospedali. Inoltre, la partecipazione della popolazione spesso non ha corrisposto alle attese e alle richieste di informazioni da parte dell’ente pubblico.
Sotto tale profilo, pertanto, il Ministero ha ritenuto di particolare importanza la promozione di iniziative di studio e ricerca di nuovi metodi che, rispettando i vincoli di equilibrio tra costi e benefici, consentano di costruire una fotografia più veritiera della situazione attuale e favorire interventi più mirati ed efficaci in relazione alla effettiva graduazione delle criticità.
L’OBIETTIVO del progetto “asbesto 2.0” è quello di perfezionare una metodologia di indagine applicabile su larga scala in tempi ristretti, che preveda l’utilizzo di risorse, strumenti e competenze già consolidate nel campo del Telerilevamento (remoto e di prossimità), in modo integrato e sostenibile. L’obiettivo della fase pilota sarà circoscritto al controllo della presenza di amianto sulle coperture degli edifici scolastici e nelle aree di pertinenza. LA NATURA DEL DOMINIO di interesse (noto e delimitato, poiché definito a livello spaziale) consente di applicare una metodologia che, partendo dai dati già disponibili a livello istituzionale, preveda un USO INTELLIGENTE dei dati e delle tecnologie di telerilevamento, per aumentare gradualmente il livello di dettaglio dell’indagine, sino alla migliore restituzione dell’informazione di interesse, resa oggi possibile dagli attuali strumenti di rilievo spettrale.
IL RISULTATO ATTESO è quello di individuare in modo puntuale gli edificati «sospetti» ed indirizzare in modo efficace e sostenibile l’eventuale e successiva fase censuaria di dettaglio.
Per raccogliere i dati e sensibilizzare le amministrazioni locali sono stati preventivati 3 incontri nei 3 capoluoghi di Pisa, Avellino e Alessandria