Bruxelles sta vivendo il suo momento più tragico. Nel frattempo, mentre autorità, militari e forze dell’ordine cercano di controllare la situazione, si moltiplicano dichiarazioni e prese di posizione da parte dei leader politici dell’Unione e delle più alte cariche degli Stati membri. ”Oggi è un giorno molto triste per l’Europa”. Ha commentato Federica Mogherini nel corso di una conferenza stampa ad Amman i tragici fatti di oggi. “L’Europa e la sua capitale soffrono lo stesso dolore che questa regione (il Medio Oriente) ha conosciuto e conosce tutti i giorni”, ha aggiunto, commossa, l’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Unione europea a fianco del ministro degli Esteri giordano Nasser Judeh. “Rimaniamo uniti in questo dolore, ma anche nella reazione che dobbiamo offrire a questi eventi per evitare la radicalizzazione e la violenza”, haconcluso.
“Siamo di fronte a una prova difficile, dobbiamo essere uniti e solidali”. Le ha fatto eco il premier belga, Charles Michel. Sappiamo che ci sono numerosi morti e numerosi feriti – ha aggiunto – Ciò che temevamo è avvenuto. Il nostro paese e i nostri concittadini sono stati colpiti da due attentati ciechi, violenti, vigliacchi”. Intanto il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, si trova da questa mattina al Berlaymont, sede dell’esecutivo Ue, da dove ha avuto colloqui telefonici con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e con il presidente francese, Francois Hollande. E’ stato tra l’altro deciso che tutte le bandiere dell’Ue saranno a mezz’asta in segno di rispetto per le vittime degli attentati, ha riferito il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas.
Juncker, ha anche parlato al telefono con il premier Charles Michel, con il ministro degli Interni, Jan Jambon, con il premier olandese, Mark Rutte, presidente di turno dell’Ue e con il presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz.